Dopo aver ottenuto i permessi della Soprintendenza e della Curia, via libera ai lavori di recupero della Chiesa della Madonna del Rosario di Viggiù. I restauri sono stati affidati alla società Ambra di Vanzaghello in provincia di Milano, il progetto architettonico è stato affidato allo studio Marchi di Varese. Proprio il titolare, Alberto Marchi, ci spiega in questa intervista lo stato dell'opera.
Prima di parlare in maniera più approfondita dei lavori, ricordiamo come mai si sono resi necessari questi interventi di recupero?
"La Chiesa aveva bisogno di questi restauri a causa di infiltrazioni d'acqua nel tetto. La voglia di riportare all'antico splendore il gioiello architettonico di Viggiù ha fatto nascere un movimento spontaneo composto dalle signore che frequentano le funzioni religiose della Madonna del Rosario, convinte attraverso la raccolta di fondi di contribuire alla rinascita della Chiesa. Da qui la domanda alla Fondazione Comunitaria del Varesotto, da parte della Parrocchia, e l'arrivo dei fondi".
Parliamo di numeri. Quando inizieranno i lavori, quando finiranno e a quanto ammonta l'investimento?
"I lavori sono iniziati alla fine dello scorso settembre, si prevede finiranno a gennaio 2010. Il progetto di restauro è stato calibrato in funzione dei fondi a disposizione, ovvero 160 mila euro. Di conseguenza si è ipotizzato di poter restaurare la parte superiore della Chiesa, la cupola, e di scendere fino al livello delle cornici in gesso (quelle più danneggiate dalle infiltrazioni). Il poter continuare i lavori, con nuovi sforzi e investimenti, dipenderà da due fattori: l'ulteriore disponibilità economiche e dall'incidenza o meno di un problema tecnico legato all'umidità di risalita".
Ma in cosa consistono i lavori?
"Le restauratrici stanno lavorando sulla rimozione meccanica tramite l'utilizzo di apposite spatole; il livello che verrà raggiunto e recuperato verrà deciso in corso d'opera grazie alla collaborazione con la soprintendenza competente. Si sta procedendo con la pulitura, danneggiata dallo sporco dei fumi delle candele, della superficie a secco con apposite spugne. Le efflorescenze saline presenti saranno rimosse mediante impacchi assorbenti a base di acqua distillata su supporto di polpa di carta e sepiolite. Verranno, poi, effettuati lavaggi della superficie per impedire la solidificazione dei sali presenti o in formazione. Verranno applicati dei prodotti biocidi ad ampio spettro per evitare eventuali formazioni di microrganismi. Per il consolidamento degli interventi è prevista l'iniezione in profondità di un prodotto adesivo a base di calce idrata e l'applicazione di perni in acciaio o in vetro resina per i dissesti maggiori. Anche il ripristino delle stuccature (eseguite utilizzando impasti a base di calce, sabbia e polveri di marmo) gioca un ruolo fondamentale; lo scopo principale è quello di colmare le discontinuità presenti sulla superficie. È prevista una velatura
con colori a calce stesa a pennello. In base alle stratigrafie, abbiamo proposto una velatura di colore ocra pallido per le pareti e grigio-azzurro per le volte, facendo riferimento alle cromie più antiche recuperate".
Quale sarà il risultato finale?
"Spero un ottimo risultato, anzi sono sicuro. Vorrei aggiungere che faremo anche un intervento sulle illuminazioni della Chiesa. Sfrutteremo le cornici in gesso per poter posizionare un sistema di illuminazione indiretta, volta ad evidenziare ciò che si trova nella parte più alta: la preziosa cupola affrescata".