E’ “Mai Più Così Belli – la New Hollywood, tra Storia Arte e Psicologia” il saggio che segna l’esordio letterario di Matteo Inzaghi, giornalista, docente e direttore di Rete55.
Nel libro viene affrontato il periodo più significativo del Cinema statunitense, tra la seconda metà degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta: un momento felice, quasi miracoloso, per l’innovazione di stili e linguaggi e per la rivelazione di talenti fuori del comune, tra i quali i registi Scorsese, Coppola, Spielberg, De Palma, Cimino, Pollack, Lucas, Allen e tanti altri. Ma anche sceneggiatori, compositori, direttori della fotografia, costumisti e, naturalmente, attori, da Al Pacino a Gene Hackman, da Dustin Hoffman e Maryl Streep, da Robert De Niro a Robert Redford.
Nello Speciale condotto da Filippo Brusa, l’autore racconta le origini e la ragion d’essere della pubblicazione, introdotta dallo storico Antonio Maria Orecchia e utile a raccogliere i numerosi (e profetici) spunti che, lanciati in quell’epoca artistica, vedono oggi confermata la loro impressionante attualità.