Milano-Malpensa – Chi ha già avuto occasione di visitare lo spazio espositivo dell'aeroporto di Malpensa crederà di trovarsi in un luogo totalmente nuovo. L'allestimento della nuova esposizione, inaugurata mercoledì 27 febbraio, ha previsto la creazione di cinque piccoli ambienti che accolgono le opere di cinque artisti. Quattro installazioni video e una sonora, create dalle menti di giovani per la maggior parte italiani, sono il piccolo tesoro esposto temporaneamente allo spazio Exhibair e donato da Davide Halevim al Comune di Milano, con destinazione definitiva al Museo del Novecento dell'Arengario in apertura nel 2010.
Donazione da fruire – La mostra, intitolata "Electronic lounge. La Donazione Halevim al Museo del Novecento", è curata da Edoardo Gnemmi e Iolanda Ratti, presenti all'inaugurazione insieme a Marina Pugliese, curatore delle Civiche raccolte d'arte del Museo d'arte contemporanea di Milano, che sottolinea il valore della donazione a beneficio del comune di Milano: "a dimostrazione della grande importanza che ha avuto per noi il gesto di Halevim, e per rendere fruibili queste opere a una moltitudine di visitatori, abbiamo voluto organizzare questo mostra temporanea".
Halevim a Milano come Panza a Varese – Anche Vittorio Sgarbi elogia quest'evento, e in un breve accenno paragona Halevim, "uomo e collezionista attento alla sensibilità contemporanea", a Giuseppe Panza, che a Varese con la sua villa ha dato esempio di lungimiranza e avanguardia. "La scelta delle opere e la decisione di Halevim di donare parte della sua collezione al Comune di Milano -spiega Sgarbi – indica una volontà espressa nella frase (esordio di un motto templare-n.d.r.): "non nobis domine non nobis", che esplicita come il collezionista non ricerchi le opere per sé stesso e secondo il suo gusto personale, ma con una finalità di fruizione più ampia. E quale spazio migliore se non quello di Exhibair per accogliere installazioni video che prediligono rapporti rapidi e veloci come quelli che avvengono in aeroporto?".
Il leone si è addormentato… – In un luogo, Malpensa, tanto discusso nella vita contemporanea di questi ultimi tempi, trovano un'adeguata contestualizzazione le opere di Roberto Cuoghi, Massimo Grimaldi, Pietro Roccasalva, Patrick Tuttofuoco e Anna Gaskell. Roberto Cuoghi presenta un'installazione sonora che si diffonde in una piccola stanza interamente bianca. "Un intervento minimale -spiega Gnemmi – una melodia in parte inventata, in parte desunta dalla celeberrima "The lion sleeps tonight", realizzata da Cuoghi senza alcuna nozione di musica che non sia di pubblico dominio. Sotto l'apparente leggerezza del tema trattato, si nascondono probelamtiche sociali, economiche, questioni legali e drammi personali". Come specifica Gnemmi infatti:"Il titolo dell'opera, Mbube, che in lingua zulu significa leone, è il titolo di un brano scritto da Solomon Linda negli anni quaranta. Pare che questo brano abbia avuto scarsissimi profitti nelle tasche del suo autore, morto in totale povertà. Paradossalmente il brano ha generato invece milioni di dollari nelle tasche di discografici
americani che si sono appropriati del brano. Dapprima Pete Seeger, con il gruppo The Weavers, imitando la lingua zulu, realizza una cover utilizzando parole e suoni inventati come il celebre "Wimoweh". Successivamente i Tokens reinterpretano la canzone e vendono milioni di dischi con quello che attualmente è uno dei brani più conosciuti al mondo".
Vedere video – L'opera di Massimo Grimaldi consiste in una videoproiezione del 2005 dal titolo Profondo Rosso. In una stanza appositamente piccola, viene presentato in maniera inalterata il capolavoro di Dario Argento del 1975. Riprodurre questo film in un ambito espositivo comporta secondo Gnemmi una possibile doppia fruizione: "una a livello cinofilo e una ad uso artistico, con una visione parziale e frammentaria". L'animazione digitale tridimensionale di Pietro Roccasalva invece rappresenta un piatto da portata su cui poggia una sorta di cattedrale ed un copriportata rialzato. La cupola della fabbrica si muove in contante rotazione e cambia mano a mano colore insieme agli altri elementi rappresentati. Patrick Tuttofuoco è presente in mostra con un'animazione digitale del 2001 dal titolo Boing, un viaggio metaforico nella mente di Tuttofuoco e dei meccanismi relazionali con alcuni amici, tra cui gli artisti Cuoghi, Gabellone, Buvoli, Previdi, ritratti come palline che rimbalzano, si muovono e interagiscono con strutture immaginate, in una sorta di videogioco. Da ultimo il video di Anna Gaskell, Future's Eve, ci catapulta in una buca in un terreno, in cui delle mani gettano della terra fino ad impedirci qualsiasi tipo di visuale. Gnemmi racconta che "saremmo drammaticamente condannati se il video non fosse presentato al contrario: dall'immagine iniziale totalmente buia, con la terra che ricopre per intero la fossa e occlude qualsiasi visuale, veniamo progressivamente liberati dalla terra che fuoriesce magicamente per finire racchiusa nelle mani".
Electronic Lunge. La donazione Halevim al Museo del Novecento.
Dal 27 febbraio al 28 maggio 2008A
cura di Edoardo Gnemmi e Iolanda Ratti
Spazio Exhibair. Un viaggio nell'arte. A
eroporto di Malpensa Terminal 1/ piano 2/ area biglietterie
Orari: tutti i giorni 9,00 – 19,00
Ingresso libero
Catalogo Carlo Cambi Editore