Sono passati dieci anni dalla scomparsa di Enrico Baj e oggi le sue opere sono presenti in molte e prestigiose sedi espositive. Ricordiamo tra l'altro che una selezione di Dame è ospitata alla Biennale di Venezia nel "museo immaginato" di Cindy Sherman, mostra nella mostra inserita nel percorso del Palazzo Enciclopedico fino al 24 novembre; al museo CAMeC di La Spezia è in corso fino al 15 settembre la monografica Ububaj con i teli di Ubu re; la Fondazione Pomodoro, a partire dal 24 settembre, ospiterà invece la rassegna dedicata all'artista e al suo ruolo di protagonista nel dibattito artistico degli Cinquanta e Sessanta, dal titolo Enrico Baj. Bambini, ultracorpi & altre storie.
La scomparsa di Enrico Baj ha lasciato un incolmabile vuoto nel panorama artistico contemporaneo: il suo prolifico e multiforme percorso è stato più volte indagato e approfondito nei suoi molteplici aspetti e periodi, tutti raccolti sotto il comune denominatore dell'ironia dissacrante.
Da un lato, esiste il filone ludico e gioioso rappresentato dagli "specchi", dai "mobili", dai "meccano", dai "generali", dalle "dame"; dall'altro sussiste la paura del nucleare che prende corpo con le prime figurazioni degli anni Cinquanta e l'impegno civile contro ogni tipo di violenza e aggressività sfociato in grandi opere come I funerali dell'anarchico Pinelli (1972), Nixon Parade (1972) e l'Apocalisse (1979).
Sin dagli anni Settanta, periodo al quale risale l'amicizia tra Giorgio Marconi e l'artista milanese, lo Studio e la Fondazione Marconi hanno organizzato numerose esposizioni incentrate sull'opera di Baj. In questo anniversario, la Fondazione Marconi intende ricordarlo con una mostra di disegni inediti, esponendo un repertorio pressoché unico e diverso dagli altri. Verrà infatti presentata al pubblico una selezione di 24 bozzetti realizzati su carta da ricalco: alcuni sono studi preparatori di opere importanti, altri semplici "appunti" tracciati quasi di getto. Questi studi preparatori, alcuni dei quali daranno vita ad opere importanti e di grandi dimensioni, raffigurano stelle, ghirigori, volti stilizzati, forme "nucleari", personaggi mostruosi, moltitudini di facce e corpi aggrovigliati.
Alla raccolta, esposta al primo piano della Fondazione, si affiancheranno i tre teli Famiglia Baj (1980), un grandissimo disegno eseguito a carboncino, Studio per Apocalisse (1978) e Ubu (1983) realizzati con dripping di vernice nera su tela.
Ubu è un evidente riferimento all'aspetto teatrale dell'opera di Baj e al suo legame con il Surrealismo. Per la messa in scena di quest'opera da parte di Massimo Schuster nel 1984, rappresentata per oltre dieci anni in tutto il mondo, Baj aveva realizzato una cinquantina di marionette in meccano, nonché numerosi studi e disegni.
Studio per Apocalisse fa parte invece di un grande ciclo pittorico, un work in progress iniziato verso la fine degli anni Settanta, che durerà fino al 1982. Infine, il Grande attrattore del 1990, un combinatoire composto di 27 pannelli, ideato e progettato nell'arco di sei mesi, si presenta come una delle tante opere dedicate alla folla, realizzato con un collage di specchi e con l'impiego di acrilici e carboncini.
Non mancano in mostra documenti e cataloghi che attestano la vasta e articolata opera di Baj e la proiezione dal 18 al 21 settembre di alcuni filmati inediti con spezzoni della sua vita privata e professionale.
Enrico Baj
Dal 18 settembre al 19 ottobre 2013
Milano, Fondazione Marconi Arte moderna e contemporanea, Via Tadino 15
Inaugurazione: martedì 17 settembre, ore 19.00
Per maggiori info.: Tel. 02 29 41 92 32 – fax 02 29 41 72 78
info@fondazionemarconi.org – www.fondazionemarconi.org
Orari: da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Ingresso gratuito
Presi gusto a quei motivi decorativi, all'arabesco,
al ghirigoro, alla linea curva e contorta e al segno
che avvolge e s'ingarbuglia, per svolgersi ancora,
quando si dipana.
Enrico Baj