Dal mare si allontana, al mare ritorna quale unico elemento definito da una parentesi temporale e esistenziale tale da portare Martin Eden (Oscar Mondadori, pp. 448, Euro 10,45) a compiere un percorso tra realtà e immaginazione.
Il protagonista nato dalla penna di Jack London e suo alter ego, paga la fatica del vivere quotidiano tra debiti, fame, abiti sgualciti e devastato da carenze culturali che lo porteranno a studi affannosi quanto maniacali.
La crescita intellettuale lo condurrà all’ossessione della scrittura.
I continui rifiuti editoriali non lo scoraggeranno.
Neppure l’amore di Ruth, giovane appartenente all’alta borghesia di San Francisco, unita all’offerta di un posto fisso nell’azienda paterna, lo distoglierà dalla frenesia della scrittura.
La perseveranza del giovane sarà suffragata da successi editoriali di levatura internazionale con conseguenti benefici economici.
Tale condizione farà scattare in Martin Eden moti di rivalsa nei confronti di chiunque non aveva creduto nelle sue qualità tanto da portarlo alla rottura con la donna amata.
Il romanzo, al di la dell’impianto narrativo, è un invito a perseguire, anche a fronte di evidenti difficoltà, le proprie aspirazioni.
Ma è anche un saggio sulla difficoltà dello scrivere, sulla fatica del concepire parola dopo parola, periodo dopo periodo, al fine di dare vita ad una impalcatura in grado di reggere la conseguente struttura narrativa.
Il successo arrivato troppo tardi rispetto alle aspettative di Martin Eden, non placherà il fuoco interiore del protagonista che al mare farà definitivamente ritorno.
Del romanzo di London, Pietro Marcello nel 2019, ne ha curato la regia trasportando magistralmente la vicenda in una Napoli senza tempo, affidando il ruolo di protagonista alla calzante interpretazione di Luca Martinelli.
Jack London – “Martin Eden” – Oscar Mondadori, pp. 448, Euro 10,45
Mauro Bianchini