Milano – Con la personale di Giovanna Giachetti, intitolata “Acqua, fuoco, plastica e metalli” si apre da mercoledì 11 marzo al Museo Francesco Messina, il primo appuntamento del ciclo “Trilogia del colore”.
L’esposizione, a cura di Martina Corgnati, presenta grandi pannelli policromi, opere e filiforme figure in latta che dialogano, nello spazio, con le sculture di Francesco Messina. Un progetto realizzato dall’artista per l’occasione, che vede un centinaio di lavori creati negli ultimi due anni. La mostra si articola in due momenti principali: il primo, allestito al piano terra, è costruito intorno a tre grandissimi teli di plastica ricamati con immagini suggestive dedicate al rispettivamente al mare, alla sorgente e alla fiamma. “Entità ataviche e princìpi del mondo naturale” e attualmente vittime della crisi ecologica. I grandi pannelli, alti fino a cinque metri, accolgono decine di migliaia di punti colorati, scintillanti fili che aggiungono bagliori e contrasti, rialzi luminosi e flussi di impetuoso movimento. Con questa tecnica, sia nel rapporto con i materiali sia per la manualità, l’artista si inserisce in una linea di ricerca che nel corso del Novecento ha coinvolto grandi personalità come Sonia Delaunay e Maria Lai.
Nel percorso si incontra inoltre una misteriosa e leggera sfilata di personaggi sospesi, presenze e figure ritagliate nella latta con le quali la Giacchetti intende evocare non solo fatti di cronaca. Sono sogni, intenzioni che si addentrano nel futuro, o ricordi che emergono dal passato. Come alcuni riferimenti alle culture africane, soprattutto nigeriane, terre dove l’artista ha trascorso gli anni dell’infanzia e della prima giovinezza.
Nel piano seminterrato del Museo è allestito il secondo ambiente, dedicato al Lago delle ninfee, tema celeberrimo degli ultimi dipinti di Claude Monet, che la Giachetti riprende in un telo ricamato in forme fedeli. Osservano la scena i fanciulli in bronzo di Francesco Messina che donano all’installazione un’atmosfera ambigua e delicata.
Concludono il percorso un video e un telo che, dal 2019, l’artista ricama nel mare, simbolo e testimone del grande sforzo necessario a detergere la natura e le acque dalle sostanze e le plastiche che le hanno contaminate. Un work in progress incominciato nel Mediterraneo, in Grecia e sullo Stretto di Messina, che proseguirà in altri ambienti e situazioni arricchendosi, ad ogni passaggio di nuovi segni.
La mostra, inserita nel palinsesto “I talenti delle donne”, proseguirà sino al 10 aprile osservando i seguenti orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 18.
E.F.