Ma sì, stiamo al gioco, "Riflettiamoci".
Con questo titolo, Michelangelo Pistoletto, con i suoi specchi, in mostra allo Studio Guastalla di Milano, invita il visitatore a rimanere, il tempo desiderato, all'interno di una sua opera, ma pur sempre destinandolo ad affermare la propria anonimia.
La mostra comprende 25 opere per un arco temporale compreso fra il 1962, anno in cui l'artista si dedica alla tecnica dei quadri specchianti, e il 1971, quando la velina dipinta verrà sostituita da un processo serigrafico di riproduzione dell'immagine fotografica.
Nelle opere di Pistoletto la scenografia è assente; si concretizza nel momento in cui sulla superficie riflettente compare lo spazio circostante ed il totale compimento avviene quando all'unicità e alla staticità dei soggetti immobili sugli specchi, si aggiunge il movimento delle presenze occasionali.
Le figure e gli oggetti bloccati nelle opere affermano la sospensione del tempo e l'indifferenza nei confronti del mondo circostante. Essi sono altrove, in un non-luogo e come in una singolare magia: sono in uno specchio senza potersi specchiare.
I loro contorni netti hanno funzione contestualizzante, distaccatamente oggettiva, sono fotogrammi singoli, simbolo di una incontestabile eterna condizione: il fiore nel vaso non sfiorirà mai, il corpo della donna nel bagno turco non subirà l'oltraggio del tempo, mentre noi, solo un attimo dopo esserci riflessi in quelle opere, non saremo più gli stessi.
L'assoluto si contrappone alla relatività.
Michelangelo Pistoletto – "Riflettiamoci"
Milano – Studio Guastalla, Via Senato 24
Fino al 26 luglio
Orari: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Escluso lunedì e festivi