GARBELLI-1-e1691395680498-300x183Milano – Non sempre siamo in grado di imboccare la giusta direzione e se a volte tale scelta può riservare sorprese poco gradite, in altre è il sale della vita.

Irriverenza, ironia, disincanto (sostantivi poco graditi dagli esponenti dell’attuale governo) animano le opere di Francesco Gabrielli in “Milan Portrait”, a cura di Cristina Gilda Artese compresa nella rassegna “Gildas’s wall_Art for value”, in corso nella sede della Banca di Asti a Milano.

GARBELLI-4-e1691395647977-243x300A fronte di una città in continua evoluzione ambientale e sociale, Gabrielli operando sulla base di cartelli stradali elabora differenti cadenze di tratto e di colore fornendo indicazioni di diversa natura rispetto al reale e proponendo una lettura il cui alfabeto simbolico porta ad una nuova concezione spaziale dovuta alla verticalizzazione dei palazzi con annesso verde verticale ( già le nostre nonne pur prive di laurea in architettura, lo attuavano abbellendo balconi e davanzali con piante e fiori).

Il divieto di rumori molesti è dato attraverso le icone di strumenti musicali: la tromba no, troppo invasiva, meglio la classicità di un pianoforte a coda.
Ad indicare le zone verdi come luogo di ricreazione ma anche di lettura concorre una segnaletica dove da un libro aperto sorge un albero.

GARBELLI-2-e1691395616166-300x197Il problema della viabilità, denominatore comune di ogni grande città, è definito con doppia freccia segnaletica percorsa dalla scritta “Senso Unico Confuso”.
Un occasionale rimando a Magritte, vede sagome umane circoscritte in cartelli stradali vagare nell’aria come palloncini in cerca di una possibile logica direzione.

Milano – Banca di Asti, Via Manzoni 12. Fino al 15 settembre. Orari: lunedì-venerdì 8,20-13/14,30-16,10.
Ph. Vincenzo Pagliuca

Mauro Bianchini

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