La città vivente e quella morente – La Galleria Ostrakon, attenta ad un'idea di arte come coinvolgimento, rende omaggio al grande fotografo milanese Enrico Cattaneo con una carrellata di immagini – marcatamente espressionistiche – raffiguranti il volto meneghino negli anni del boom economico e tutte presaghe di un incombente sfacelo identitario. Circa una cinquantina di opere (formato 30×40), uniche nella loro esecuzione e potenza espressiva, stampate personalmente dallo stesso fotografo, resteranno visibili al pubblico fino al 17 luglio.
Panorami di una città muta e allo stesso tempo assordante, vecchie cascine in abbandono e grattacieli, profili di fabbriche che sbucano nel grigiore padano. Eccola, Milano, fine anni Cinquanta-primi anni Sessanta. Le fotografie di Enrico Cattaneo ci parlano di casermoni inanimati, di una comunità laboriosa e ci raccontano lo spaesamento di queste terre di nessuno e la loro alienazione. La città che sale! avrebbero detto i futuristi. E invece no, rari passanti tagliano la nebbia leggera. "Non ho mai fotografato dall'alto, sempre con i piedi piantati per terra", ha scritto Cattaneo. Il fotografo dei resti, delle macerie, delle nude cose, dell'alienazione indotta da un boom economico ed edilizio che ha
distrutto il paese.
Cattaneo, nato a Milano nel 1933, studia in una facoltà scientifica e si occupa di fotografia amatoriale dal 1955; prediligendo il reportage e il racconto sociale. Fotografo professionista dal 1963, si dedica quasi esclusivamente alla riproduzione di opere d'arte lavorando per pittori, scultori, architetti, galleristi ed editori d'arte contemporanea. Oggi vive e lavora a Milano. Tra documentario di ciò che sta al margine e racconto del conflitto sociale, l'autore capisce e rappresenta la solitudine della fabbrica, i nuovi residenti e il caro-affitti, il carattere segregato dei grattacieli con le pareti di vetro che ti sembra di vivere in un acquario. E tra smanie di grandezza e clamorosi fallimenti, la città in bianco e nero rimodella e rimisura se stessa, cercando di sanare le proprie ferite, in realtà inguaribili.
Enrico Cattaneo – Milano le nude cose
Fino al 17 luglio 2010
Galleria Ostrakon – Milano
Via Pastrengo 15 (20124)
dorino.iemmi@fastwebnet.it
+39 3312565640
Orario: da martedì a sabato ore 15.30-19.30