Milano – Punteggiati da cadenze sonore, i titoli delle sculture che compongono la personale “Mario Velocci. Scultore”, a cura di Giorgio Verzotti con l’allestimento di Giuseppe Chigiotti, collocate sia nel giardino antistante la Basilica di San Celso sia all’interno dell’edificio religioso, scandiscono un percorso espositivo dove ”Colonna Sonora”, recentemente realizzata è preceduta da lavori storici quali “Uccelli in morsa” del 1969 e da “Libero Sonoro” del 1986 sino a “Sinfonia” del 2017.
Le dinamiche creative presenti nelle opere di Mario Velocci (1949, vive e lavora a Monte San Giovanni Campano in provincia di Frosinone) si compongono di materiali quali legno, ferro e acciaio prevedendo l’interattività del visitatore; sfiorandole emettono delicate sonorità tese ad armonizzarsi con i luoghi entro i quali sono state collocate, tra questi l’Antica Tenuta Palombo ad Atina nell’incantevole Valle di Comino e la Collina Sonora, parco permanente di sculture, dove la percorrenza del vento anima di sonorità le opere di Velocci.
E’ da “Colonna Sonora” che inizia il percorso espositivo, alta oltre quattro metri la scultura si pone a pochi passi dall’ingresso della Basilica ed è affiancata da “Spazio Segno Suono” eseguita nel 1989.
Varcata la soglia di San Celso appare “Libero Sonoro”, a riprendere il tema delle lapidi, quale costante presenza delle chiese romaniche e neoromaniche e “Libro” (1977) diretto rimando all’idea di tomba sacra.
Fondamentali al fine di comprendere il lavoro di Mario Velocci sono le tre opere parietali dove l’artista, usando matita e pastelli, ha inciso su carta forme tali da restituire la tridimensionalità delle sue sculture.
“Mario Velocci, Scultore” – Milano – Basilica di San Celso, Corso Italia 37. Fino al 9 agosto 2023. Orari: martedì-giovedì 16-19. Sabato e domenica 11-19. Ingresso libero. (Ph. Lidia Bagnara)
Mauro Bianchini