Busto A. – Dell’arte tessile ci si innamora! Anche gli stessi artisti che praticano tecniche diverse sono attratti da fili e intrecci tanto da lasciarsi guidare dalla fantasia e provare a cimentarsi e sperimentare nuove creazioni. Tra questi anche Mimmo Totaro, artista comasco e ideatore con Nazarena Bortolaso,(scomparsa lo scorso mese di aprile), nel 1991 di “Miniartexil“, la rassegna di arte tessile che compie trent’anni di storia e che a Busto è tornata, nelle sale gemelle del museo del tessile, con la terza edizione.
La manifestazione è organizzata dall’Associazione ARTE&ARTE che porta da Como le visioni evocative e la creatività di grandi nomi dell’arte nazionale e internazionale e di giovani emergenti.
Per Totaro l’approdo nel mondo dell’arte tessile è avvenuto quasi per caso quando, disegnando, ha scoperto che quei tratteggi potevano essere dei fili. “Il passaggio successivo, negli anni ’69-’70 – spiega l’artista – è stato quello di utilizzarli insieme a listelli per realizzare un’installazione“.
Gli anni passano, la passione aumenta così come la ricerca che l’artista approfondisce. Nel 1981, invitato alla Biennale di Losanna porta in mostra, un’opera realizzata con specchi e corde. “In quel contesto ho scoperto che erano molte le persone che lavoravano sulla mia stessa lunghezza d’onda, utilizzando materiali diversi e con risultati differenti. L’affinità però, era molto forte!“.
“Quando è nata la Fiber Art, in particolare in Italia, era considerata una produzione di opere di alto artigianato. Col tempo si è sempre più imposto il concetto di arte contemporanea: le ricerche infatti si sono sviluppate in modo approfondito anche a fronte di quello che accadeva all’estero dove già, negli anni ’60/70, facevano discutere e incuriosire gli arazzi che si staccavano dalle pareti per diventare sculture“.
“E’ stato un passaggio fondamentale. – commenta Totaro – Lo sviluppo di questa corrente, a mio parere, si è approfondito per quelle esperienze, suggerendo a chi realizzava opere piccole di produrle in grandi dimensioni. Infatti, nel percorso di Miniartexitil, sono molti gli artisti che hanno seguito questo percorso che offre maggiore possibilità di ricerca e creazione“.
Tornando al Museo del Tessile, la rassegna ruota attorno all’esposizione di 54 minitessili (20×20 cm), ai quali si affiancano, installazioni site-specific e lavori di grandi artisti. Quest’anno le opere sono uscite dalle sale per occupare e “legare” alcuni luoghi della città. Sono le architetture tessili di Daniela Frongia che si possono ammirare nel parco del Museo, nelle vie Volta e Montello e in piazza Vittorio Emanuele. Della stessa artista, nella sede dello studio legale Albè (di via Cellini), quale evento collaterale è possibile ammirare la personale dal titolo “Noi uno smarrito” (orari: dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 19 prenotandosi allo 0331-639176).
L’esposizione “Miniartextil”, nelle sale del Museo del Tessile e della Tradizione Industriale, continuerà sino al 19 giugno e sarà aperta al pubblico nei seguenti giorni e orari: martedì, mercoledì e venerdì 15 – 19; giovedì 15- 21; sabato e domenica 11- 19.