Cosi' scrive l'autore:"…qui l'arte assume la stessa tossicità delle materie nuove che spesso la compongono e la sdegnata risposta a questi pericolosi veleni è, a mio modesto parere, il riservato ritorno a quel piacere del fare, a quell'ars combinatoria che tutti i ferali cantori del bello oggi ancora ripudiano.
Nel piacere del fare, diventa inevitabile (Picasso insegna) l'amplesso col privilegio dell'eclettismo e della libertà. Io faccio rimuovendo di gusto la realtà del mercante, della corrente e della ben remunerativa volgarità delle nostre astoriche avanguardie. Gioco col passato ipotizzando il futuro con la carta, lo specchio, il legno e le antiche materie. Fiero di andare contro la morale corrente".