Paolo Jorio, che dal 2003 dirige il Museo del Tesoro di San Gennaro a Napoli, autore, regista, documentarista e Rossella Vodret, ex sovraintendente e curatrice della grande mostra del Caravaggio a Milano, presentano un romanzo che si incentra sull’opera di Caravaggio “San Matteo e l’angelo”, innestando sulla storia piuttosto travagliata e misteriosa di quest’opera, la vicenda di tre personaggi, due donne e un uomo, che si incontrano alle Olimpiadi del 1936 a Berlino e si troveranno coinvolti in avventure, passioni e intrighi politici.
Non possiamo negarlo. Caravaggio, grandissimo artista e personaggio contraddittorio, violento, assassino, ha un fascino che non ha eguali. Un fascino che si trasmette alle sue opere, circondandole di un’aura di mistero, come se anche tutto ciò che questo pittore ha realizzato fosse destinato a una esistenza drammatica e oscura, con esiti sempre enigmatici o incomprensibili.
Questo vale anche per l’opera “San Matteo e l’angelo”, realizzata da Caravaggio nel 1599, conservata fino al 1940 nel Friedrich Museum di Berlino, poi spostata, insieme ad altri capolavori, in una flakturm, un’enorme torre di cemento che doveva resistere agli attacchi antiaerei, dove sarebbe andata perduta in un incendio che durò cinque giorni, durante la Seconda Guerra Mondiale.
In realtà, non si è così sicuri che l’opera sia stata realmente distrutta. Qualcuno pensa che possa essere stata trafugata e si trovi tuttora nei depositi del museo Pushkin di Mosca. Il dubbio è cresciuto soprattutto da quando, nel 1993, fu resa pubblica l’esistenza del famoso Tesoro di Priamo, nascosto nei sotterranei dello stesso Museo. Il che diede adito a pensare che qui vi fossero anche altri capolavori nascosti, in particolare quelli trafugati dalla flakturm.
Dell’opera di Caravaggio esiste oggi solo una fotografia in bianco e nero. Da questa riproduzione un artista finlandese contemporaneo ha realizzato una versione a colori, dopo aver studiato con attenzione tutte le gamme cromatiche utilizzate dal pittore: versione che è quella che appare sulla copertina del libro edito da Skira.
E pensare che questa opera pittorica fu rifiutata dal committente – Francesco Contarelli – perché non si prestava ad essere esposta come pala d’altare: il San Matteo, infatti, appariva come un rozzo popolano, con le gambe accavallate e le mani tozze, che un angelo cercava faticosamente di guidare nella scrittura.
Tornando al libro, i tre personaggi protagonisti sono calati nella storia reale che va dall’ascesa del nazismo, alla guerra, fino alla caduta del muro di Berlino. E il loro palcoscenico sono l’Italia, la Francia, la Germania e l’Unione Sovietica. Il quadro di Caravaggio è il trait d’union dei personaggi che si muovono in questi contesti – due di loro saranno anche uniti da una storia d’amore – ma più in generale è l’arte che li unisce, al di sopra delle diverse posizioni ideologiche.
Un romanzo avvincente, che appassiona non solo per le avventure che racconta ma anche per la capacità degli autori di ricostruire le atmosfere di un’epoca e che offre al Lettore la possibilità di apprezzare il valore e il senso delle opere d’arte come bene comune da ammirare e conservare per comprendere il passato ma anche il nostro presente.
Paolo Jorio, Rossella Vodret, Il mistero dell’angelo perduto, Skira Editore, serie Storie Skira, 2017, 144 pagg., brossura, 16,00 euro
Ugo Perugini