Radici nel viaggio – Tra le radici dell’uomo è proprio il non aver radici: si può sintetizzare così il messaggio della conferenza in programma sabato alla sala IMF di Creva e organizzata dall’"Associazione Rinascenze" di Francesca Galante e dal "Centro Culturale Frontiera".
Ospite e relatore d’eccezione sarà Moni Ovadia, attore, cantante, drammaturgo la cui famiglia ha origini ebree sefardite e radici salde nella cultura yiddish ed europea.
Proprio la migrazione di Abramo, grande padre ebreo, sarà lo spunto per parlare della propensione per l’essere umano al viaggio, in contrasto con il concetto di nazione, o peggio, di razza.
I popoli europei infatti sono figli dei movimenti dei loro antenati e cresciuti all’interno di una grande miscela di cultura e di costumi, che tanto ha influenzato la bellezza della diversità di tutto il continente.
E poi, il palcoscenico – Il Teatro Sociale di Luino farà poi da sfondo alla rappresentazione di "Shabbes Goy" – i gentili del Sabato.
Uno spettacolo creato dal teatro Blu di Silvia Priori scritto con la collaborazione dello stesso Ovadia con la musica dell’"Orient Express Ensemble che prevede un doppio appuntamento: lunedì alle 11 con le scuole e alle 21 con la cittadinanza.
Il testo è tratto da uno studio sul "Muro invisibile" di Harry Bernstein e vuole parlare di un confronto tra culture che per secoli hanno convissuto in molti paesi europei: quella cristiana e quella ebraica. Ai protagonisti Lily (Silvia Priori) – ebrea – e Arthur (Roberto Carlos Gerboles) – cristiano – il compito di percorrere la lunga e difficile strada della convivenza tra culture differenti.
Alla sala IMF di Creva si parlerà de "La migrazione di Abramo": alla ricerca delle radici migranti dell’uomo e alla scoperta di una convivenza possibile.