Sondrio – «L’arte è il sesto senso, l’ultimo, che non potrai mai perdere. Tutti hanno l’arte addosso». Una frase questa tratta da Montagna immaginata: paesaggi, uomini, storie, 2013, di Fernando Gianesini. Da qui prende ispirazione il titolo della mostra in apertura dal 29 agosto al Castello Masegra organizzata nell’ambito di Alt(r)o Festival – edizione 2024 esposizione che presenta opere inedite di Luca Conca, Nicola Magrin, Andrea Mori e Paolo Novellino.
Dipinti, acquarelli, video e installazioni sonore che raffigurano e interpretano i paesaggi e la realtà umana della media e alta montagna. Il viaggio visivo e sonoro rende omaggio alla figura di Fernando Gianesini che organizzò e curò dal 2010 al 2012 le mostre personali di Conca, Magrin e Mori in occasione della “Festa della montagna” a Chiesa in Valmalenco; progetto che si concluse nel 2013 con la collettiva dal titolo Montagna immaginata: paesaggi, uomini, storie.
A distanza di anni nasce il desiderio ricordare un maestro, amico, compagno di viaggio e autentico uomo di montagna, simbolo di una generazione che ha costruito un legame profondo e sincero tra tradizione e modernità. Curatore e allestitore di mostre, Gianesini seppe creare un connubio non scontato tra l’arte contemporanea e il respirare-vivere le sue Alpi con la saggezza e la concretezza ostinata degli uomini che sentono profondamente il contatto con la natura.
Un lascito umano e artistico che la mostra Le montagne immaginate. Eco un racconto infinito, ospitata al Castello Masegra, sede di CAST – museo narrativo e luogo di approfondimento sui temi ambientali e culturali della montagna – racconta, attraverso le ricerche e le produzioni più recenti dei quattro autori.
Luca Conca dipinge l’immagine della vetta indagandone il sottile mistero, Nicola Magrin raffigura con l’acquarello le atmosfere lievi della media montagna, Andrea Mori si immerge nel silenzio del bosco mentre Paolo Novellino crea un raccordo acustico tra le opere attraverso una narrazione collettiva e la sua personale interpretazione di paesaggio sonoro.
La “presenza” di Fernando Gianesini è delineata con sottigliezza nel ricordo di ogni singolo artista, generando memoria e un legame indissolubile tra passato, contemporaneità e futuro.
La mostra è accompagnata da un catalogo con la presentazione a cura degli organizzatori di Alt(r)o Festival, i dialoghi tra la curatrice Elisabetta Sem e gli artisti, la testimonianza della famiglia Gianesini attraverso le parole della figlia Elisabetta e un testo dello storico dell’arte e saggista Marcello Abbiati.
La mostra, con inaugurazione alle 18, sarà visitabile sino al 29 settembre, da giovedì a domenica 10-13 / 14-18. Ingresso libero