La continua percorrenza di segni e elementi geometrici presente nelle opere di Morandini, alimenta un potere ipnotico, superato il quale si è coinvolti nell'avventura di
seguire l'incontrarsi e l'espandersi di linee, viaggiare nelle profondità spaziali oltre le quali all'improvviso ci si accorge di essere sorprendentemente riemersi in superficie.
La razionalità delle costruzioni di Morandini, non esclude l'aspetto ludico.Nell'importante personale, impeccabilmente allestita, in corso presso Lorenzelli Arte a Milano, dal titolo "Geometriche utopie", che vede l'epicentro nella serie di sculture posate a terra, nella seconda sala, si comprende il senso del termine "téchne", con il quale i greci definivano il fare arte, anche un lavoro.
Artista di levatura internazionale, Marcello Morandini nasce a Mantova nel 1940, ma dal 1947 vive e lavora a Varese, dove nel 1965 apre con un amico uno studio di grafica.
Dalla sua vastissima biografia professionale ricordiamo, nel 1967, le prime impegnative esposizioni a Milano, Francoforte e Colonia.
Da quel momento in poi si susseguono mostre e riconoscimenti in Italia e nel mondo, fra queste, agli inizi degli anni '80, la lunga collaborazione con gli studi di architettura Mario Miraglia di Varese e Ong & Ong di Singapore.
E' di quel periodo la sua presenza, su invito di Attilio Marcolli a "documenta urbana" a Kassel e il progetto della facciata (220 metri) della fabbrica di porcellane Thomas a Speichersdorf in Germania.
Il decennio successivo pullula di impegni, ricordiamo le docenze estive di arte e design all'Accademia di Salisburgo, l'incarico di presidente del Museo Internazionale di Design Ceramico a Cerro di Laveno e la retrospettiva che gli dedica Varese con libro e catalogo Charta.
Anche gli anni 2000 sono densi di impegni.
Nel 2007 progetta l'architettura del centro culturale Das kleine Museum a Weissensradt in Germania.
Nel 2008 in concomitanza alla Biennale di Architettura, il Museo Ca' Pesaro di Venezia allestisce una importante esposizione che sarà in seguito integrata e esposta l'anno successivo al Neues Museum di Nurnberg.
Il 2014 vede Morandini impegnato nella progettazione di due esposizioni personali: al Museo Nazionale di Bayreuth in Germania e alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, che si inaugureranno il prossimo mese di giugno.
La componente ironica nelle opere di Morandini la si evince nei dittici, in sornione dialogo tra loro, come in "Pannelli 246" e "Pannelli 245" entrambi del 1978, ma anche nelle costruzioni a spirale, dove bianco e nero si alternano ritmicamente: è il caso di "Struttura 208/A e "struttura 210/A del '74.
Altresì, nelle strutture verticali, le cadenze cromatiche e formali portano, nel loro susseguirsi, il senso dell'elevazione, espresso con estrema voluttuosa sintesi e lirica signorilità, al pari di quei versi poetici che nel loro succedersi, portano all'assoluto.
Marcello Morandini – "Geometriche utopie"