Un primo incontro – Lunedì 24 maggio alle ore 16.00 il Professor Andrea Spiriti, docente di storia dell'arte moderna presso l'Università degli Studi dell'Insubria, ha tenuto per la Società Dante Alighieri presso l'ex-Liceo Musicale di piazza della Motta una conferenza dal titolo: "Novità su un grande artista varesino: Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone".
La conferenza ha ripercorso l'intera carriera del pittore, dalle origini lombarde alla formazione romana, dall'attività per i Sacri Monti (Varallo, Varese e Orta) a quella per le città dello Stato (Milano, Varese, Como, Novara), fino all'opera piacentina compiuta dal Guercino. Particolare attenzione è stata rivolta ad alcuni nuclei che saranno decisivi per i futuri studi: l'importanza del periodo romano, a stretto contatto con l'evoluzione del Manierismo post-sistino, con Ventura Salimbeni e il Cavalier d'Arpino; il ritorno lombardo di questi temi nel grande cantiere della Certosa di Pavia; la precocità di contatti con l'ambiente veneto, dalla riscoperta dei paesaggi di Giorgione alle lettura sagace di Veronese e Tintoretto; l'importanza del ritrovato affresco di Castiglione Olona (Madonna dei Campi) come momento decisivo di passaggio dalla maniera romana alla Lombardia.
Breaking news – Sono state poi proposte numerose letture iconografiche innovative, importanti per un artista che spesso riprendeva i propri cartoni e modelli salvo introdurre piccole e significative varianti; e anche questo spiega il paradosso di un pittore non sempre in grado di affermarsi nei cantieri più lucrosi e prestigiosi ma di contro capace di creare una scuola e poi una tendenza che durerà almeno un secolo.
L'ultima parte del discorso è stata infatti dedicata al morazzonismo: alla diffusione cioè dei modelli e del linguaggio pittorico del nostro in una vasta area (le attuali province di Varese, Como, Lecco, Sondrio, Monza e il Canton Ticino) fino alle soglie del Settecento: e qui emergono nomi come i Recchi e i Bianchi e come il varesino Antonio Mondino.