Bocciato il Castello di Masnago – Pierpaolo Cassarà, presidente della Fondazione Labus Pullè e del comitato organizzatore, dice no al Castello di Masnago come sede della mostra sul Morazzone. A suo dire il luogo sarebbe troppo decentrato e poco accessibile al pubblico. "Il rischio", afferma il braccio destro di Sgarbi, "sarebbe di fare un flop". Tra le altre possibili sedi spunta Villa Mirabello, attuale casa dei musei civici varesini. In questo caso, però, l'ultima parola spetterebbe alla Soprintendenza: dovrebbe decidere se sia possibile o meno spostare i reperti storici. In questi giorni si fa largo anche l'opzione Villa Panza, posta sotto l'egida del FAI. La direttrice Anna Bernardini fa sapere che gli spazi della Panza sarebbero troppo angusti per ospitare le ottanta tele del Morazzone.
Insomma pare proprio che nessuno voglia accogliere le opere di Pierfrancesco Mazzucchelli, pittore italiano vissuto nell'età della controriforma.
Altro problema – E gli sponsor? Sono 700 mila euro i fondi necessari per la mostra. Una somma cospicua che, ad oggi, non è stata ancora raccolta. Il Sindaco Fontana mette sul piatto 50 mila euro, il primo cittadino di
Morazzone, Matteo Bianchi, 25 mila. Proprio il Comune nativo del pittore non poteva esimersi dal collaborare con gli organizzatori per la buona riuscita dell'evento.
La domanda sorge spontanea. E gli altri fondi? Come si farà a raggiungere il tetto di 350 mila euro fissato per dare inizio all'effettiva realizzazione della mostra? Un interrogativo a cui non sappiamo dare una risposta. Confidiamo nella buona volontà e nella lungimiranza degli organizzatori, degli amministratori e degli sponsor.
Spazio alle riflessioni – Ma un evento di questa portata può svanire per la mancanza di una sede appropriata? Le ville storiche, quelle di nuova fattura, i castelli, i musei della città giardino davvero non possono ospitare una mostra che richiamerebbe migliaia di visitatori e cultori d'arte da tutta Italia? La diffusione della cultura, dell'arte con la A maiuscola si può nascondere dietro a una sede inappropriata o a dei contributi che non arrivano? In fondo stiamo parlando del Morazzone, uno dei più importanti artisti del seicento che lavorò nella basilica di San Pietro, nella cappella del Rosario di San Vittore e al Sacro Monte di Varallo.