Milano – Il fermento culturale che animò gli anni ’60 e parte del decennio successivo nel nostro paese in Europa e oltre oceano potrebbe essere sintetizzato con il titolo del libro di Mario Capanna “Formidabili quegli anni”.
Intellettuali e artisti di tutte le discipline mutuavano tra loro continui confronti e collaborazioni.
Uno spaccato di tale condizione è dato dalla mostra “SPAZI DI LUCE. Piero Dorazio e il movimento internazionale ZERO” a cura di Francesca Pola e realizzato in collaborazione con l’Archivio Piero Dorazio, in corso presso Cortesi Gallery.
Le opere in mostra, in maggior misura provenienti da collezioni private, testimoniano come l’opera di Dorazio sia pervasa dall’idea spaziale di movimento, di cadenzate pluri-cromatiche la cui serrata ritmia tende idealmente all’oltre della superficie piana.
Il proponimento di Cortesi Gallery si prefigge lo scopo di evidenziare lo stretto rapporto tra l’artista con i più autorevoli rappresentanti del movimento internazionale ZERO, cosicché ad arricchire il percorso espositivo concorre una dettagliata pubblicazione bilingue (italiano/inglese) curata da Francesca Pola edita da Skira, dove risultano presenti, oltre alle opere in mostra, altri sostanziali lavori uniti a testimonianze inedite quali lettere, fotografie e documenti di differente natura, il cui scopo è rendere possibile un accurato e analitico studio del percorso creativo e concettuale di Dorazio.
In alcune opere in mostra si coglie, in maggior misura, l’intensità gestuale dell’artista, l’intenso senso dinamico e la cadenza cromatica che fortemente le anima.
“SPAZI DI LUCE. Piero Dorazio e il movimento internazionale ZERO” – Milano – Cortesi Gallery, Via Morigi 8. Fino al 30 novembre. Orari: lunedì-venerdì 10-18
Mauro Bianchini