Il Museo Baroffio e del Santuario del Sacro Monte sopra Varese ha ottenuto il riconoscimento come Museo da parte della Regione Lombardia, come comunicato durante la riunione dei musei lombardi che si è svolta venerdì 15 luglio nell'Auditorium Gaber del Grattacielo Pirelli.
È stato così sancito il percorso virtuoso intrapreso dal 2002, quando è stata formulata la prima richiesta di riconoscimento. Dopo i riconoscimenti provvisori del 2004 e del 2007, nel 2009 il Museo ha ripresentato la propria candidatura poiché risultavano superati gli ultimi elementi di criticità. In particolare, il Museo non era in linea con il requisito di 5 giorni e 25 ore di apertura settimanale. Sono stati dunque incrementati stagionalmente giorni e orari fino a superare la soglia stabilita. L'ampliamento, attuabile anche grazie alla generosa disponibilità dei volontari VAMI, non ha annullato la possibilità di ottenere aperture su prenotazione in altri giorni e orari.
Il Museo è di proprietà della Parrocchia di S. Maria del Monte che lo gestisce in accordo con la Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte presieduta da S. E. Mons. Luigi Stucchi. Grazie a Mons. Pasquale Macchi, primo presidente della Fondazione che volle e sostenne il restauro complessivo del Museo, si è affrontata la pratica di riconoscimento senza preoccupazioni per ciò che concerne molti aspetti, problematici per altri musei e raccolte museali, quali quelli legati alla conservazione, alla tutela, alla sicurezza, all'accessibilità da parte di disabili, alle figure professionali. A quasi dieci anni dalla riapertura del Museo e a cinque anni dalla scomparsa di Mons. Macchi emerge con sempre maggiore evidenza la sua lungimiranza.
Sono 98 i Musei attualmente riconosciuti dalla Regione Lombardia; 71 sono le Raccolte Museali (BURL serie ordinaria 27 giugno 2011).
Note strambe e suoni strani
Prosegue fino all'11 settembre l'iniziativa che ha già portato in Museo più di un centinaio di bambini: un itinerario che ha visto tornare con entusiasmo i bambini già venuti agli analoghi percorsi dedicati agli animali o alle immagini del Natale e della Pasqua, ma che ha accolto anche nuovi e già affezionati giovani visitatori da Varese, Como, Milano e dal Canton Ticino. Durante tutti i giorni di apertura si può partecipare a Note strambe e suoni strani. All'ingresso ogni bambino riceve una matita tintinnante e una scheda; segue le indicazioni; guarda dipinti, sculture, ceramiche e tessuti e "vede" note, suoni e rumori; risponde alle domande e risolve alcuni giochi. Alla fine c'è una sorpresa "sonora" e chi desidera può fermarsi nello spazio-laboratorio del Museo per ripensare a colori alcuni particolari delle opere incontrate.
L'iniziativa è compresa nel costo del biglietto d'ingresso (bambini e nonni ingresso ridotto € 1,00). La prenotazione è obbligatoria solo per gruppi di più di 8 bambini.
Orari: giovedì, sabato e domenica 9.30-12.30/15.00-18.30; martedì e mercoledì 15.00/ 18.30