La fotografia d'autore in un archivio – Castellanza finalmente, dopo vari annunci che si sono susseguiti negli ultimi mesi, inaugurerà ufficialmente l'Archivio Fotografico Italiano negli spazi di Villa Pomini, domenica 25 novembre alle ore 11. Una data molto attesa per tutti gli appassionati del genere d'autore. Nell'occasione sarà inaugurata anche una mostra collettiva di 14 autori provenienti da diverse esperienze professionali, già catalogati e inseriti nella collezione.
La genesi – L'Archivio Fotografico Italiano, Associazione fondata nel novembre 2006 da Claudio Argentiero, Umberto Armiraglio, Alessandra Milani e Cristiano Fabris, con la collaborazione di Sandro Iovine, Chiara Cavelli e Riccardo Prina, nasce con il proposito di divenire luogo di collezione, conservazione, valorizzazione e fruizione di raccolte fotografiche, oggi riconosciute come "bene culturale" anche dalla legislazione. Il patrimonio, formato da immagini provenienti da donazioni, lasciti, acquisizioni e da campagne fotografiche mirate, avrà la funzione di ricomporre una visione d'insieme della cultura, della storia, della sfera sociale del territorio italiano, lasciando ampio spazio anche alle ricerche personali dei singoli autori, aperte alle tematiche più svariate, anche sperimentali.
Largo ai giovani – La finalità prevalente dell'Archivio è quella di offrire opportunità e visibilità ai giovani fotografi emergenti e ai talenti italiani meno noti, ma di riconosciuta capacità e creatività , da valorizzare attraverso collaborazioni e ricerche, senza omettere gli autori più noti e affermati, creando così una collezione di pregio dedicata alla fotografia contemporanea italiana, oltre che a quella storica, da diffondere mediante pubblicazioni ed eventi.
Un patrimonio per la città – L'archivio fotografico diventa così un vero e proprio patrimonio non solo per gli appassionati ma anche per la città di Castellanza, in un momento di transizione in cui la cultura e l'assessorato guidato al sindaco Fabrizio Farisoglio sta finalmente definendo con una vera e propria progettualità le sue linee guida, i cartelloni, gli eventi, recuperando la centralità polifunzionale di Villa Pomini, abbandonata per mesi ai lavori di adeguamento alle norme dei vigili del fuoco che hanno provocato la sua chiusura temporanea e una certa vena polemica sulla sua destinazione d'uso. L'edificio riacquista così la sua dignità espositiva.