La mostra, a cura di Cecilia Ambra Baczynski, presenta trenta opere ispirate alla natura e ai suoi riverberi raffigurati in una visione caleidoscopica.

L’indagine dell’artista aronese si delinea tra elementi e forme trasformati dall’agire del tempo, dall’uomo, e dai personali filtri emotivi in una realtà che diventa interpretazione.
Nelle opere domina la figura femminile, che diventa Madre natura, tema al quale è dedicata un’ampia sezione dell’esposizione.

La vita umana incontra quella vegetale, si sovrappongono, diventano un tutt’uno in una sorprendente metamorfosi. La pelle abbandona i corpi che si ricoprono di cortecce, superfici che sembrano piagate, crepate… non più umane.
In questo processo di mutazione alcune parti vengono anche perse, lasciando il vuoto. Sono figure sospese nel tempo in attesa.
La mostra si snoda poi in altre sezioni che toccano tematiche differenti dedicate: alle Pietre, quali immobili testimoni dello scorrere delle stazioni; alle Nature morte, che nella loro perfezione dispositiva diventano riflessi del tempo che scivola ed infine ai Portali, tema con il quale l’artista intende delimitare territori come a creare distanze “proprio da quella natura che invade e pervade – scrive la curatrice – da quella forza che nessun vincolo e nessun freno, né umano né storico, può fermare”.
Nella pittura di Cattagni ci sono rimandi, tracce, provocazioni: qualcosa sta accadendo, deve accadere. La metamorfosi non solo della natura, ma forse dell’universo…
La mostra sarà visitabile sino al 10 dicembre nei seguenti orari: martedì-giovedì 14.30 – 18.00, venerdì: 9.30-13.00, 14.30-18.30, sabato 14.30-18.30, domenica 15.00-18.30, Chiuso il lunedì
Info: 0331 635505.
Elisabetta Farioli