Milano – Prosegue l’esperienza artistica messicana nelle sale di via Tortona 56. Dopo Frida Kahlo è ora la volta di Javier Marìn (Uruapan, 1962) con la mostra “Corpus”.
L’artista, famoso per le terrecotte e per le sue sculture imponenti torna a Milano dopo dieci anni dall’esposizione delle sue”Cabezas” (teste), protagoniste allora, per alcuni giorni del centro cittadino. La mostra, si compone di 36 opere tra sculture, opere pittoriche e grafiche realizzate dall’artista nell’arco di oltre vent’anni, con tecniche e materiali diversi che segnano i passaggi più salienti della sua carriera. A tal proposito al Mudec sono raccolte una ventina di lavori provenienti dal Messico, 15 da Pietrasanta oltre alla monumentale scultura in legno Cabeza Chico Grande, concepita e realizzata in Val Gardena insieme ad artigiani specializzati della zona, appositamente per questa occasione. Tutte le opere sono di grandi dimensioni e imponenti come Cavallo Reflejo, un bronzo di oltre 7 metri che troneggia all’ingresso del Museo.
La ricerca di Marìn pone al centro l’essere umano, sfruttando il processo di costruzione e decostruzione delle forme tridimensionali. La sua riflessione si concentra sulla condizione dell’essere umano, del corpo rappresentato dalle maestose figure dalle quali però trapela sofferenza. Marìn plasma nella materia la fragilità di quel “contenitore” che un giorno cambierà, si consumerà…
Nell’espressione dell’opera l’artista concilia conoscenze e influenze dell’arte occidentale, nel
progredire della storia, interpretandole con nuove visioni e personali sperimentazioni che danno origine ad un linguaggio plastico e ad una tecnica capace di suscitare un grande impatto e forti emozioni in coloro che le osservano.
Javier Marìn ha esposto in un centinaio di personali e in un importante numero di collettive in tutto il mondo. In occasione della mostra al Mudec, curata dal critico messicano Christian Barragàn è stato pubblicato un importante catalogo che raccoglie i testi del curatore, di Achille Bonito Oliva edel critico Alessandro Romanini.
La mostra, in calendario sino al 9 settembre, potrà essere visitata nei seguenti orari: lunedì
14.30 – 19.30; martedì – mercoledì – venerdì – domenica 09.30 – 19.30; giovedì – sabato
09.30 – 22.30. Per informazioni: 02 54917 www.mudec.it/ita/.
E. Farioli