Monza – La Galleria Caldirola ospita dal 27 settembre, la bipersonale “Nel puro nero” di Julia Bornefeld e Nerina Toci. Le due artiste di diversa generazione, nonostante i distinti metodi di lavoro, operano entrambe affrontando l’interesse comune per il bianco e il puro nero.

La collocazione in “Knots” (2015), opera di corde di gomma e nylon neri cade sospesa come sospesa deve essere la preghiera a cui si riferisce. Composta dal modulo del nodo, questi trova in molte religioni del mondo un utilizzo originario come catena di preghiera e simbolo di continuità. Infatti l’opera è germinata a contatto con il monastero di Karthause in Val Venosta. Nerina Toci ha realizzato per la prima volta, tra le altre opere, una grande installazione di otto metri dal titolo Dritë (2024), sulla parete centrale della Galleria, un ritratto fotografico di grandi dimensioni, che decomponendosi in tanti frammenti sul muro, come una sorta di esplosione primordiale, un Big Bang, diventa un generatore di esistenza. La connessione permette loro di estendere a costruire una casa della coesistenza delle differenze, dove il loro intervento diretto sullo spazio umano, nella nicchia esistenziale che ognuno di noi si costruisce, diviene la condizione di partenza.

Il lavoro delle due artiste è fondante e carico di significati perché sposta l’attenzione sulla funzione reale piuttosto che estetica dell’arte. Non più un’arte solo esistenziale, autoreferenziale o che rappresenti la realtà, ma un’arte che duri nel tempo, navigando incolume nei mari in tempesta dei cambiamenti delle società, delle epoche e del pensiero.

Nella mostra, cura di Davide Di Maggio, si creano così campi non minati, una coesistenza pacifica tra i lavori, che superano barriere territoriali, mentali, architettoniche, diventando il frutto di una elaborazione positiva e complessa che ha portato alla loro realizzazione.

L’esposizione negli spazi di via Volta, con inaugurazione il 26 settembre alle 19, proseguirà sino al 10 novembre . Orari al pubblico: lunedì-venerdì 9.30-12.30/14.30-19. Sabato mattina su appuntamento.

Cenni biografici

Julia Bornefeld. Nata nel 1963 a Kiel, nel nord della Germania, vive e lavora a Berlino e Bruneck. È una scultrice e performer che dalla fine degli anni ‘80 si occupa della materia nella sua connotazione fisiologica, percettiva e favolosa. Uno dei suoi temi cardine è il corpo, inserito nei suoi stereotipi sociali; e la musica, esplorata in maniera giocosa e irriverente anche con il mezzo sonoro. Ha esposto nel 2019 presso la Galleria Caldirola con “Meteore”, in linea con il recente interesse per il tema della struttura della forma e delle forze che la plasmano. Vincitrice del Premio Otella for GAM, ha partecipato a mostre in numerose gallerie private tra Italia, Germanie e Austria, tra cui si segnala la recente mostra del 2022 al Museo Diocesano di Vicenza. In mostra attualmente presso il Padiglione Camerun della 60ma Biennale di Venezia la sua opera Metamorphic Stream (2024).

Nerina Toci. Nata a Tirana nel 1988. Ha esposto in Italia, Albania, Cile, Francia. Nel 2015 inizia a fotografare prediligendo il bianco e il nero. Vincitrice nel 2016 del premio fotografico Guido Orlando, ha pubblicato in seguito due libri: L’immagine è l’unico ricordo che ho (Navarra Editore), con la prefazione di Letizia Battaglia; Un seme di collina (Fondazione Mudima). Partecipa nel 2020 alla collettiva in Francia La Face Autre de l’Autre Face al MUC, Musée Urbain Cabrol di Villefranche de Rouergue e continua la serie di esposizioni pubbliche a Palazzo Ducale di Massa (2022) e Photofe stival di Milano. Nel 2024 partecipa alla collettiva Seven up, Spazio Unimedia, al Real Albergo delle Povere, per RISO, Museo regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, alla collettiva Solo amore che ti colpisca.