Longiano (FC) – Sia idealmente, sia con azione manuale, incidere significa mutare la conformazione d’origine di una idea come di una superficie.
Un artista incisore concentra in sé sapienza artigianale e creatività, generando opere d’arte.
A rendere omaggio, in occasione del centenario della nascita alla raffinatezza esecutiva di uno tra i prestigiosi incisori di levatura nazionale e internazionale è l’antologica “Renato Bruscaglia: Nel Segno, incisioni e libri d’artista 1950-1999” a cura di Giuseppe Appella e Flaminio Balestra, in collaborazione con L’Archivio Bruscaglia e il MIG ( Museo Internazionale della Grafica di Castronuovo Sant’Andrea) in corso negli spazi della Chiesa Madonna di Loreto adiacente al Castello Malatestiano a Longiano.
Di Bruscaglia (Urbino 1921 – Bologna 1999) va ricordato l’impegno didattico, sociale e espositivo. Nel 1967 ha contribuito, in prima persona, alla fondazione dell’Accademia di belle Arti di Urbino che ha diretto sino al 1971 dove ha in seguito insegnato calcografia fino al 1992. Tra i numerosi riconoscimenti vanno ricordate le presenze alla Mostra dell’Incisione Italiana dell’Opera Bevilacqua La Masa a Venezia dal 1955 al 1965, alla Biennale di Venezia nel 1956 e nel 1962, alla Mostra Internazionale di Grafica presso Palazzo Strozzi a Firenze nel 1969, alla Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma nel ’74 e alla IV Triennale dell’Incisione a Milano nel 1980.
Tolstoj affermava “Scrivi di Parigi e sarai banale, scrivi del tuo villaggio e sarai universale”.
La maestria di Renato Bruscaglia consiste nell’avere reso universali i paesaggi urbinati a lui tanto cari.
Nelle opere in mostra, oltre alla raffinatezza esecutiva e alle differenti modulazioni di segno, si coglie l’afflato lirico che le anima unito all’estrema sintesi compositiva dove il finito e l’infinito definiscono allo stesso tempo la misura dello sguardo teso a cogliere le cadenze che animano i paesaggi.
La linea dell’orizzonte assume il valore di metafora che dal visibile conduce a libere spazialità divenendo simbolo ideale di confine dove la ragione è l’immaginario.
Così Jorge Luis Borges in una sua poesia “…e conobbe l’orizzonte dove il caso è in agguato”.
Le opere di Bruscaglia esigono mirata osservazione, percorrenza di sguardo, contemplazione delle trame segniche al fine di coglierne la misura in cui il tratto diventa scrittura narrativa per una nuova visione del mondo.
Renato Bruscaglia: Nel Segno, Incisioni libri d’artista 1950-199” – Longiano (FC) – Chiesa Madonna di Loreto, Castello Malatestiano. Fino al 28 maggio. Orari: martedì-domenica 10-12/15-19.
Mauro Bianchini