Olgiate Olona – Non si legga come una boutade. Lo Spaziodanssei anticipa il MoMA ospitando con “Note to Note”, (inaugurazione sabato 19 ottobre alle 17), gli ultimi lavori di Shuzo Azuchi Gulliver, parte dei quali saranno esposti a marzo nel prestigioso spazio newyorkese.
Tale evento è stato possibile grazie all’amicizia di vecchia data che lega l’artista giapponese al titolare dello spazio che in anni non sospetti lo ospitò con una personale quando nel nostro paese era pressoché sconosciuto. In tempi in cui il dare e avere regola in elevata misura i rapporti umani ben venga un tale atto di riconoscenza.
Sono le mani ad esercitare il ruolo di protagoniste assolute nell’intero contesto espositivo. Ad esse l’artista giapponese conferisce potere narrativo, simbolico e preveggente. Vi si leggono le linee della vita e del destino e se unite rivelano concentrazioni spirituali, altresì accompagnate a un discorso, ne rafforzano la valenza.
Attraverso l’armoniosa fusione di lievi tonalità cromatiche Azuchi crea le basi sulle quali fare scorrere sussurrati ideogrammi in continua alternanza con alfabeti universalmente conosciuti che nel loro fluire arrivano ad assumere caratteristiche fonetiche.
Le mani divengono, nella loro delicata liricità, elemento di trasmissione verso un oltre che tende a superare le coordinate spaziali della superficie piana, stimolando nel visitatore moti di percezione intuitiva poiché la scrittura perviene quando la parola si ritira.
Abbiamo incontrato l’artista nel corso dell’allestimento.
Le sue opere sono percorse da scritture, in che misura si sente poeta e in che misura artista?
“Tutte le mie opere provengono da disegni, esercizio che faccio quotidianamente, sono ormai vicino a quota 10.000, quindi per me è naturale fare convivere parola, segno e colore”.
Nei suoi lavori compaiono frasi in inglese, giapponese e antichi idiomi.
“Non mi sento esclusivamente legato ad una unica lingua, mi interessano i caratteri di cui sono composte le varie lingue e le loro sonorità che cerco poi di tradurre sulla superficie”.
Accanto ai flussi di parole sovente compaiono mani, lei ritiene possano essere considerate oltre ad una opportunità di comunicazione anche superfici su cui disegnare?
“E’ un processo che non esclude le due cose, nei miei lavori non potrebbero esistere i flussi di parole disgiunti dalle mani, ritengo siano entrambi due forti elementi di comunicazione”.
Shuzo Azuchi Gulliver – “Note to Note” – Spaziodanseei, Via Oriani 62.
Inaugurazione sabato 19 ottobre alle 17.
Fino al 16 novembre.
Orario venerdì-sabato 16-19
Mauro Bianchini