Per illustrare la mia esperienza nepalese in questa puntata riporto un piccolo brano scritto durante il viaggio. Si intitola “Quando esistevano gli archeologi”
Passione errante: 8 anni in tenda per le vie dell’Asia. E ora finalmente è lì, da solo, arrampicato in qualche modo sulle mura esterne del Tempio di Changu Narayan a 6 km a nord di Bhaktapur. Sa che a lui non è concesso entrare nel tempio poiché egli non è di fede induista per questo, per rispetto, da lontano, con un piccolo binocolo, legge e traduce per la prima volta la più antica iscrizione del Nepal.
Changu Narayan è uno dei templi più importanti di tutto il Nepal ed è situato in cima a una collina a nord di Bhaktapur da cui, oltre il bosco di pini sottostante, si può godere uno splendido panorama della Valle incorniciata a Nord dalla catena dell’Himalaya.
Narayan (o Vishnu) è il Dio protettore della creazione nell’Induismo, ed è noto appunto come il Creatore. Il tempio a lui dedicato sopra il villaggio di Changu Narayan, è descritto come uno dei più antichi di tutta la Valle. L’iscrizione che sta sul pilastro dove è scolpita la statua di Garuda, che racconta delle vittorie di Manadev I, risale a circa il 464 d.C. e testimonia come il tempio fosse più antico di quanto si potesse pensare ed è sicuramente la più vecchia iscrizione che è stata scoperta in Nepal. Il protagonista del racconto è l’archeologo Giuseppe Tucci che per primo, nel 1952, riuscì a tradurre il significato dell’iscrizione, pur rimanendo al di fuori del tempio, per rispetto della sua sacralità.
Ivo Stelluti,
Il Viaggiator Curioso