Per riuscire a superare il problema dell’altitudine nell’itinerario verso il campo Base dell’Everest abbiamo inserito alcuni giorni di trekking per favorire l’acclimatamento e la resistenza del nostro corpo alla quota. Durante una di queste escursioni siamo stati ospiti per una notte in un villaggio di montagna colpito recentemente da un violento terremoto. Non ho un racconto che descriva questo luogo, non sono riuscito ad esprimere quello che ho provato vedendo come la natura sia capace di distruggere tanto quanto sa costruire cose meravigliose. Non ho spiegazioni, non sono riuscito a decifrare questo fenomeno studiato nei corsi di geologia all’Università ma che mai avevo avuto modo di “toccare con mano”. Il terremoto lascia letteralmente senza fiato.
Forse solo questa breve favola, sempre tratta da “Un albergo a mille stelle”, riesce in parte a rendere l’idea di cosa sia il terremoto per alcuni popoli orientali.
Rōng, il Drago, è davvero enorme. Ha la testa in India e quando sbuffa fiato bollente, genera un monsone che sradica cose, case e persone. Il suo cuore è a Hoi-an, nel cuore del Viet-Nam e palpita di saggezza a ogni battito di eternità. Il Fiume Rosso è il suo sangue e la coda si trova addirittura in Giappone, quando la muove è subito una scossa, poi un’altra: il temuto terremoto. A volte la coda si sposta e rimbalza sulle rocce del Nepal, fino a fratturare l’innevato altopiano tibetano. Nel ponte di legno della città di Hoi-an qualcuno ha piantato una spada per sperare di tenerlo fermo, per evitare che faccia danni. Come Shiva, lo sfrenato distruttore, il sensuale danzatore cosmico, che dissolve i mondi, ma al tempo stesso li rigenera, li preserva e li sostiene, anche il Drago è un testimone della contemporaneità degli opposti, tipica del mondo asiatico. Quando si muove, crea e consuma energia, cambia il clima, muta il paesaggio: il bene e il male si contendono la scena. Quando si muove, mette in viaggio le forze, le speranze, gli umori di tutti i villaggi e di tutti i popoli. Quando si muove, al cielo si innalzano le preghiere di un intero continente.
Ivo Stelluti,
Il Viaggiator Curioso