Milano – La basilica San Celso ospita la personale di Nina Carini dal titolo Aperçues a cura di Angela Madesani e Rischa Paterlini. La mostra prende il titolo dalla parola francese che l’artista incontra nelle pagine dell’omonimo volume di Georges Didi-Huberman, dove è interpretata dall’autore come lo scorcio di un’immagine che appare e, prima di scomparire, lascia alle spalle la scia di una domanda, di un ricordo o di un desiderio. Così la Carini riprendendo il concetto crea un percorso espositivo con 6 installazioni, concepite per generare interstizi, passaggi, aperture verso realtà senza tempo.
In stretta sinergia con gli elementi architettonici che caratterizzano la Basilica di San Celso, la mostra traccia un sentiero nell’articolata produzione dell’artista, affiancando un’importante opera proveniente dalla collezione di Enzo Nembrini a installazioni appositamente concepite per l’occasione. Sospesi tra un’impostazione orizzontale e bidimensionale e una tensione verticale e tridimensionale, i lavori di Nina Carini interpretano il dialogo armonico tra realtà e mistero, tra macrocosmo e microcosmo, tra visibile e invisibile.
La mostra che rimarrà in calendario sino al 15 aprile è accompagnata da un libro concepito come un vero e proprio progetto d’artista edito da Allemandi Editore. Il volume è arricchito dal testo del filosofo Davide Dal Sasso. Orari al pubblico: da martedì a domenica, dalle 11 alle 19 ingresso gratuito.