Milano – Il punto esclamativo al termine di “Nudo, mani in alto!”, titolo della personale di Stefano Scheda, a cura di Angela Madesani, manifesta la determinazione dell’artista non solo di definire una ben distinta postura bensì di stabilire una condizione psicologica, tant’è che al visitatore viene fornito un questionario concepito dal filosofo e psicanalista Matteo Bonazzi ai fine di elaborare una indagine sul concetto di nudità in un arco temporale che va dai primi nudi dell’arte sino ai giorni nostri.
Le foto di grandi dimensioni presenti in mostra propongono tre nudi maschili uno dei quali sospeso in volo tra l’azzurro del cielo velato appena da alcune nubi, con il corpo deformato dalla visione prospettica, quasi un primordiale Nembo Kid.
I precedenti due impettiti au bord de la mer tesi in un saluto, a libera interpretazione dei visitatori, riconducibile all’antica Roma o al nazi fascismo, paiono compresi nella loro asettica recita.
L’orizzonte alle spalle forse accenna ad una provenienza, o forse una condizione passata.
I due copertoni posti al centro dello spazio espositivo, a seconda di dove ci si pone, incorniciano a pezzi i corpi, nascondendone alcuni tratti definendo così la mutevolezza del parziale.
Nel video “Meteo” (2004) con sottofondo di mitragliatrice, corpi nudi sfuocati, di entrambe i sessi, procedono avendo all’altezza del ventre una sfera luminosa: bersaglio o bagliore interiore ?
Milano – Stefano Scheda – “Nudo, mani in alto!”, Galleria Fumagalli, Via Bonaventura Cavalieri 6. Fino al 18 aprile. Orario: martedì’ – sabato 11-19
Mauro Bianchini