"Oggi devo fermarmi a casa tua": questa è la famosa frase che Gesù rivolse a Zaccheo, un ricco pubblicano in cerca di una nuova vita. E questa frase è anche quella significativamente scelta come titolo della mostra itinerante sull'Eucaristia, che dal nove al ventitrè di settembre è visitabile presso la Cripta della Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio di Padova alla Brunella. La mostra è dunque in viaggio, con lo scopo di portare e divulgare la conoscenza dell'Eucaristia tramite la bellezza delle immagini, foto e opere d'arte, corredate da brani memorabili di teologi e filosofi. Curata da Filippo Belli, la mostra è stata promossa ed organizzata da Itaca, società editrice e di promozione culturale, e dal Comitato Organizzatore dei XXV Congresso Eucaristico Nazionale, in occasione appunto del Congresso che si è tenuto dal tre all'undici di settembre ad Ancona.

L'esposizione si compone di una serie di pannelli
, disposti in modo da formare quattro sezioni tematiche.
La prima si intitola "Una smisurata indigenza", e illustra quell'intima e insaziabile esigenza che caratterizza ogni uomo e che lo spinge alla costante ricerca di qualcosa di più: è un desiderio di infinito, l'aspirazione di un "oltre", ben espressa, ad esempio, dalle parole del poeta Clemente Rebora: "Qualunque cosa tu dica o faccia, c'è un grido dentro: non è per questo, non è per questo! E così tutto rimanda a una segreta domanda: l'atto è un pretesto". Particolarmente emblematiche anche le immagini usate: spicca, ad esempio, quella del dipinto di Edward Hopper, Rooms by the sea (Stanze sul mare), che mostra una porta luminosamente spalancata su uno scorcio di mare blu intenso.
Il desiderio innato nell'uomo lo mette in una condizione di attesa, di aspettativa: spera nell'arrivo di un segno, un cenno, che lo chiami verso quell'infinito ignoto di cui sente il bisogno. È l'attesa di una Rivelazione, che anche i filosofi antichi avvertivano dentro di sé, come traspare ad esempio dalle parole di Platone "… a meno che non si possa fare ciò [attraversare il mare della vita] in modo più sicuro e meno pericoloso, su una barca più solida, con l'aiuto cioè della rivelata parola di un Dio".

La seconda sezione introduce così proprio al tema dell'Eucaristia: "Io sono il pane della vita". Lo straordinario abbraccio del dipinto di Rembrant Il ritorno del figliol prodigo commuove il cuore umano mostrando la bontà di un Dio che non ha paura di abbassarsi al livello di una sua creatura per stringerla a sé, per sollevarla da terra, per colmarne finalmente il vuoto.
"Il Signore si abbassa con premura verso la nostra piccolezza e indigenza che ci spingerebbe a ritrarci timorosi" è la frase di Benedetto XVI, posta a commento di alcune immagini che rappresentano l'incontro di Gesù con i malati e con la Samaritana. L'uomo ha bisogno di Dio, perciò con l'incarnazione Dio ha voluto donarsi all'uomo senza riserve: "Gesù Cristo teneva se stesso nelle sue mani quando ci disse: Questo è il mio corpo", scrive sant'Agostino.

A questo punto, la terza sezione si apre con il tema della libertà umana: "Signore, da chi andremo?". Infatti l'uomo può -per paura, per orgoglio, per presunzione- decidere di ritrarsi dall'abbraccio di Dio, preferendo la solitudine e rimanendo con il suo senso di vuoto inappagato. Scelta triste e tragica, ma possibile, perché l'amore spontaneamente offerto da Dio non è costrittivo o soffocante, anzi, richiede una risposta libera,

volontaria, genuina.
La pesca miracolosa di Duccio di Buoninsegna illustra proprio l'idea di come la possibilità che Dio ci dona di essere felici, e di essere felici "in sovrabbondanza", dipende, in ultima istanza, dalla nostra libera scelta di fidarci e di accettare il suo invito.

L'ultima sezione, "Il dono permane", raccoglie infine le testimonianze più specificamente inerenti all'Eucaristia, quali ad esempio i miracoli eucaristici che si sono verificati nel corso dei secoli in Italia, come quello celebre di Bolsena, ricordando così la reale presenza quotidiana di Gesù che permane con noi "tutti i giorni, fino alla fine del mondo". Charles Péguy sintetizza bene il concetto dicendo: "Egli è qui. È qui come il primo giorno. Il suo corpo, il suo medesimo corpo, pende dalla medesima croce. Il suo sangue, il suo medesimo sangue, sgorga dalle medesime piaghe. Una parrocchia ha brillato di uno splendore eterno. Ma tutte le parrocchie brillano eternamente, perché in tutte le parrocchie c'è il corpo di Gesù Cristo".

Ad arricchire la mostra, inaugurata venerdì 9 alla presenza di Mons. Luigi Stucchi, è stato organizzato un incontro previsto per lunedì 19 settembre, alle ore 20.30 nel salone parrocchiale, sul tema "San Francesco e l'Eucaristia", dove Gianluigi Paragone, vicedirettore di Rai Due, intervisterà fr. Francesco Bravi, superiore dei Frati Minori di Lombardia.

"Oggi devo fermarmi a casa tua"
Mostra itinerante sull'Eucaristia
Dal 9 al 23 settembre 2011
Cripta della parrocchia di Sant'Antonio di Padova alla Brunella
via Crispi, Varese
Orari: dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00
domenica, dalle 15.00 alle 19.00
Per maggiori info.: brunella@chiesadimilano.it
http://www.parrocchiabrunella.it/

Tel. 0332-281817 – Fax 0332-497731
Ingresso libero
Visite guidate per gruppi o scolaresche su prenotazione (339 5832298 – ore pomeridiane)