Un'opera di Christiane LohrUn'opera di Christiane Lohr

Era il 1968 quando nella rinnovata sede della Galleria San Fedele furono presentate opere di alcuni protagonisti dell'arte statunitense e europea come Kline, Rothko, Oldenburg, Rauschemberg, Lichtenstein, Tapies e Fautrier.

Detto ciò, è necessario fare un passo indietro.

Quella storica mostra fu possibile grazie all'amicizia fra p. Arcangelo Favaro, fondatore del Centro San Fedele e un raffinato e lungimirante collezionista quale era Giuseppe Panza di Biumo, oltra al comune amore per l'arte contemporanea.

Con la mostra "Tra natura e Spirito. Omaggio a Giuseppe Panza di Biumo", a cura di Andrea Dall'Asta, direttore della Galleria, Giuseppina Caccia Dominioni Panza, collezionista e Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia, lo spazio milanese ricorda la figura di chi seppe leggere con colta attenzione l'arte contemporanea a partire dagli anni '50.

Un'opera di Emil LucasUn'opera di Emil Lucas

Le opere dei nove artisti presenti in mostra hanno, come tema comune, il rapporto con la natura, che scorre nella sequenza fotografica di Hamish Fulton, composta da luoghi incontaminati tanto da tracciare un percorso pervaso dal silenzio.

Di nuovo percorrenza si legge nell'opera di Allan Grahm, composta da due punte che fuggono in direzioni diverse e ricoperte dalle pagine di "On the road" di Kerouac.

E' scritta con caratteri piccolissimi, la storia d'amore che tratteggia l'orizzontalità dell'opera, in legno, di Ron Griffin snodandosi, con la sinuosità di un'onda, dal tramonto all'aurora.

Nelle minuscole architetture di Christiane Lohr, composte con vegetali essiccati, si coglie l'intenso legame dell'artista con la natura e la sua paziente e minuziosa operosità.

Dall'infinitamente piccolo, si passa al peso delle pietre e all' imponente dimensione del lavoro, magicamente circolare, di Richard Long, indiscusso esponente della Land Art.

Nei monocromi (anni '90) di Gregory Mahoney, dal titolo "Sea", dall'azzurro del mare si passa al bianco del sale, per arrivare al ruggine della terra.

E di reggine è ricoperta la possente croce, posata a terra, di Richard Nonas, quale momento di forte riflessione spirituale.

Un'opera di Phil SimsUn'opera di Phil Sims

La minima percettibilità dello scorrere del tempo è data dai monocromi di Phil Sims che mutano di tono al minimo cambiamento di luce.

La totemica opera di Emil Luckas, costruita a strati di differenti materiali, nasconde al suo interno un segreto: scomponendola rivela vuoti di minime dimensioni attraverso i quali si scorgono gli spazi successivi.

Ci ha accompagnati lungo il percorso espositivo Maria Chiara Cardini responsabile del coordinamento della mostra e della redazione del catalogo.
"Questa mostra ha preso corpo perché il Conte Panza di Biumo partecipò a creare la prima mostra quando venne inaugurata questa galleria d'arte, ci è sembrato giusto, se pur con un po' di ritardo, commemorare i passati cinquant'anni da quella data, in un momento in cui il tema della natura e della spiritualità è abbastanza forte e con Giuseppina abbiamo deciso di ricordare la collaborazione avuta con la collezione Panza, questa mostra è nata così, per amore".
E nel dire queste parole arrossisce un po'.

Come è nata la progettazione del catalogo?
"La progettazione del catalogo nasce dalla scelta delle opere, queste opere sono state scelte col cuore e con molta emozione, sono opere che hanno a che fare con elementi naturali, col camminare, con una attenta ricerca e dopo di che il montaggio è stato fatto seguendo gli autori con un ordine abbastanza classico di catalogazione".

Un'opera di Richard LongUn'opera di Richard Long

Vuole raccontarci l'esperienza avuta con Christiane Lohr?
"Oh… Christiane Lohr è fantastica, innanzi tutto è una donna " Afferma ridendo " Che vive fra due mondi opposti, la Germania e l'Italia e li apprezza entrambe ogni volta che si sposta da un paese all'altro, quello che colpisce e che i suoi lavori sono scambiati per cose molto delicate, per strutture fragili, invece lei ha espresso che la sua ricerca è esattamente il contrario, lei vuole fare architetture forti cose totemiche usando gli elementi della natura e infatti citava l'arco fatto con peli di crine del cavallo e diceva, questa è una cosa che si sfalda, ma vedi la potenza, la potenza è data dall'architettura della linea, anche se è in versione microscopica".

Cosa Le piace di questa mostra?
"A parte Long e Nonas che sono due pietre miliari, devo dire Mahoney, mi piace questo trittico con i colori del mare e le conseguenze che il mare produce su un materiale come il ferro".


Tra Natura e Spiritualità.
Omaggio a Giuseppe Panza di Biumo

Milano, Galleria San Fedele, via Hoepli 3 a
Fino al 21 novembre 2012
Orari: da martedì a sabato dalle 16.00 alle 19.00