Open day Open mind – L'Università apre le porte alle future matricole in maniera originale, offrendo l'opportunità di aprire la mente al mondo universitario, oltre che attraverso i tradizionali canali informativi anche attraverso l'arte di Mariella Bettineschi e Giorgio Vicentini, le installazioni dei quali ruotano intorno ai temi della formazione e della crescita personale come programmato da Cecilia De Carli, docente di Storia dell'arte contemporanea dell'Ateneo e curatrice della mostra.
In linea con l'università – Mariella e Giorgio, artisti concettuali di fama internazionale e docenti presso i laboratori artistici della Facoltà di Scienze della Formazione della Cattolica, sono stati invitati dalla collega e amica De Carli, a realizzare delle opere che esibiscano con la forza dell'immagine il senso dell'università, luogo per eccellenza della ricerca, della formazione e della trasmissione culturale. Come rendere l'idea se non focalizzando l'attenzione sui protagonisti di questo grande laboratorio del sapere: insegnanti e studenti?
Cosa stai aspettando? – E' la domanda che la Bettineschi pone ai futuri studenti della Cattolica, però in lingua spagnola. Nell'interrogativo che titola i 14 tondi di plexiglass, sospesi a lato dello scalone d'Onore dell'Ateneo, è racchiuso un messaggio chiaro che sfrutta le possibilità comunicative dell'immagine: quali sono le proiezioni mentali di un giovane diplomato sul mondo dell'università, sull'insegnamento in esso proposto e cosa la futura matricola attende da se stesso e dal mondo. L'installazione racconta, soprattutto in 11 tondi, i temi contrastanti del vivere quotidiano: l'amore, la catastrofe, la bellezza; mentre gli altri tre mostrano attraverso delle sfere colorate, perfette in bellezza, idee, pensieri ed ideali. Non a caso l'opera di Mariella è posta lungo la scala d'ingresso dell'università: essa vuole segnare concettualmente l'inizio di un cammino che ognuno può intraprendere e che inevitabilmente è fatto di sentimenti, sogni, proiezioni della propria esistenza nel futuro.
Il sogno dello studente dipinto -E' questa l'idea alla base del lavoro di Vicentini, allestito nell'atrio antistante l'aula Pio XI della Cattolica. L'installazione si presenta con un banco di scuola elementare abbandonato da un giovane studente, circondato da 12 tele dipinte che rappresentano una commissione di docenti silenziosi che vigilano il rapporto unico e speciale che si instaura fra chi insegna e chi apprende. Un dizionario, un libro d'arte, un
astuccio, uno zainetto, un pacchetto di fazzoletti, sono gli unici oggetti a identificare, assieme al banco, lo studente, che è assente perché è uscito dalla classe per una pausa, per fumare, per andare in bagno, o perché ha terminato il corso di studi. Un'assenza che verrà rimpiazzata per forza da una nuova presenza, perché nella vita c'è chi studia e c'è chi insegna, e se ogni futuro allievo è portato naturalmente ad immaginare il proprio insegnante ed il rapporto che avrà con questi, è vero anche il contrario, ogni insegnante porta con sé il sogno dello studente modello, dello studente dipinto: le proiezioni mentali sono proprie anche a chi il sapere e la cultura li trasmette. Ma quel che i docenti possono passare ai loro studenti non è altro che un distillato delle loro conoscenze, e Vicentini tiene a sottolinearlo attraverso i polifoil della sua pittura, ovvero porzioni di superficie dipinta, che rimarcano il concetto della parzialità delle conoscenze, inevitabile in qualsiasi rapporto di trasmissione del sapere. Un sapere che traspira da queste tele-docenti che silenziosamente attendono il ritorno dello studente in un ambiente, come l'atrio in cima allo scalone d'onore, la cui severità e i cui silenziosi busti marmorei fanno rumore per la saggezza e la tradizione culturale che simboleggiano.
Mariella Bettineschi, Qué estás esperando?
Giorgio Vicentini, Il sogno dello studente dipinto
Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Largo Gemelli
Inaugurazione
19 febbraio 2008 ore 11:00
Durata della mostra
19 febbraio-1 marzo 2008
Orari di Università