Situazione conservativa e giuridica – La situazione di quella che è definita dai Cairatesi 'chiesetta vecchia', non è buona. Ma la Parrocchia, cui essa appartiene, non può permettersi di ristrutturarla.
Identità storica – L'ex edificio parrocchiale di Cairate dedicato a Sant'Ambrogio, ha origini cinquecentesche, ma subisce rimaneggiamenti nel Settecento che lo portano alle forme ancora oggi visibili. Utilizzato come chiesa parrocchiale fino a metà degli anni Cinquanta, viene chiuso e successivamente adibito a discarica in seguito alla costruzione della nuova parrochiale, dedicata ai SS. Ambrogio e Martino. "Al di là degli anziani, i più giovani non conoscono o hanno dimenticato questo luogo sconsacrato, ma forse è normale" dichiara la presedentessa della proloco Luciana Lucetto, "dato che è chiuso da circa quarant'anni".
Sensibilizzare – Proprio perché degradata e perché mancano fondi, la proloco, da anni vicina alla questione, cerca di far conoscere la chiesa, aperta per gentile concessione della parrocchia, allestendo al suo interno manifestazioni culturali. La più recente è la mostra di presepi, che ha riscosso gran successo, ma fra gli eventi organizzati in passato si annoverano anche la mostra di cartoline raffiguranti i papi nella storia, con riferimenti a quelli legati alla storia del monastero longobardo di Cairate, e la presentazione del libro sui mulini della Valle Olona, in cui la proloco ha avuto parte attiva nella progettazione di un percorso turistico che, intitolato "Da fontana a fontana" -da quella di Lonate Ceppino a quella di Bergoro, frazione di Cairate – illustra la civiltà sviluppatasi sul fiume.
Progettare? – "Sinora è stato fatto qualche intervento sporadico dovuto a necessità impellenti, come il rifacimento del tetto dieci anni fa ad opera della Parrocchia, ma parlare di progetti veri e propri è difficile", dichiara la Lucetto, "perché Sant'Ambrogio è di proprietà della Chiesa". C'è qualche idea di intervento, in realtà, masi preferisce mantenere il riserbo, finché il consiglio della Proloco non delibererà in merito. A suo avviso sarebbe interessante poter fare di questa chiesa sconsacrata un museo per conservarvi alcuni reperti del monastero longobardo o un centro polivalente per mostre e attività culturali, attraverso l'intervento finanziario della provincia, o richiedendo fondi di rotazione alla Regione Lombardia, o contributi all'Unione europea, ma la questione assumerà connotati più precisi solo dopo la riunione della Proloco a inizi gennaio, ci si accontenti di sapere, quindi, che quel che si può fare per ora è opera di sensibilizzazione".