Premio Nazionale Arti Visive città di
Gallarate
Giovanni Orsini è persona accorta, addentro alle faccende politiche e culturali della città di Gallarate, sgamata, potremmo persin scrivere. E molto gentilmente accetta di commentare il comunicato stampa giunto in Redazione che sottolinea come "l'aspetto di sostenibilità economica della struttura museale è certo fondamentale per la sopravvivenza del museo stesso, ma non è l'unico. Escludere completamente qualsiasi riflessione rispetto all'attività culturale e didattica del museo (…) non permette a nostro avviso una trasparente immagine del senso, del ruolo e della missione che il museo, giorno per giorno, svolge sul territorio" e come "MAGA e Premio Nazionale Arti Visive non vanno confusi con altre situazioni che si sono venute a creare; la loro lunga storia strettamente intrecciata, sebbene ciascuna caratterizzata da una propria identità ed un proprio spirito, è stata e deve essere una garanzia per tutti".
In queste settimane, nell'occhio del ciclone delle polemiche è finita la Fondazione Culturale "1860 Gallarate Città". E si è aperto il dilemma: tenerla in piedi, cambiandole solo nome e connotati? O staccare definitivamente la spina, visto il buco clamoroso di bilancio?
A ruota, nella polemica, ci è finito tutto il MAGA, da tempo sotto la spada di Damocle del pareggio dei conti. "Occorre distinzione e non separazione – ammette Orsini – la "vecchia" GAM, il neonato MAGA e il Premio Nazionale Arti Visive hanno storie, vicissitudini passate e strategie future diverse. E se la GAM ha visto la luce nel lontano 1963, il Premio Nazionale Città di Gallarate
registra addirittura sessant'anni. E' nato dal contributo di tanti volontari, dalla lungimiranza di Silvio Zanella ed è l'unico grande Premio dedicato alle Arti Figurative che sopravvive dal Dopoguerra".
E – aggiungiamo noi – è il vero e solo motivo per cui l'astro di Gallarate brilla tra gallerie milanesi ed italiane, o anche nell'ambito accademico del capoluogo lombardo. Nessuna "ridda" di mostre-pacchetto potrà eguagliare il valore del patrimonio museale permanente che, ribadisce Orsini "è di proprietà della cittadinanza, caratteristica di tutti i Musei Civici del nostro Paese".
Puntare su quella collezione di centinaia di pezzi, farla conoscere nel modo più adeguato ed incrementarla è, a nostro – ma non solo nostro – avviso, la sola autostrada oggi concepibile, sia dal punto di vista culturale quanto da quello economico.
Ciò che resta ancora in bilico, forse, è la conferma di Angelo Crespi quale Presidente della Fondazione Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea "Silvio Zanella". Una nomina che, è bene ricordarlo, proviene dal Sindaco della città.
Ma l'analisi di Orsini va avanti: "Come per tutte le manifestazioni culturali, anche a noi è toccata una regolatina dei conti. Ma il grande valore del Premio è quello di puntare su artisti giovani, emergenti e di talento. E' sempre stato così; e anche nel passato Gallarate ha voluto puntare su autori allora sconosciuti, prima che spiccassero il volo del mercato, delle quotazioni e della grande critica. Anche i curatori sono tutti under 35".
Questa è quella che si può chiamare vera lungimiranza culturale.