Milano – L’aurea della semplicità aleggia in “Origin of Simplicity. 20 Visions of Japanese Design”, mostra concepita dalla curatrice Rossella Menegazzo, esperta di storia dell’arte giapponese dell’Università degli Studi di Milano con progetto di allestimento e progetto grafico di Kenya Hara, come una foresta dove passeggiere meditando, in corso presso ADI Design Museum a Milano, che nel 1954 istituì lo storico premio Compasso d’Oro.
Le oltre 150 opere in mostra, alcune delle quali mai presentate prima, danno vita a consonanze che spaziano dalle tradizionali sapienze artigianali sino ai tratti più innovativi del design giapponese, comunque unite da filosofie appartenenti al buddhismo Zen e al pensiero animista Shintoista.
In uno spazio temporale compreso tra i primi anni Sessanta del Novecento sino ai giorni nostri, si scorge come la componente manuale si sia uniformata alle nuove tendenze tecnologiche e ingegneristiche, pur mantenendo una predilezione per i materiali naturali quali legno, carta, metallo, ceramica e specifici componenti tessili.
Degli oltre cento designer presenti, i cui lavori risultano tutti degni di attenzione, nomineremo i delicati intrecci che compongono la lampada ideata da Mayuhana Goben dove la luce nel suo diffondersi emana multidirezionali trame luminose .
Posta a soffitto, la lumiera di Mendori, Iseen Miyake rimanda alle sinuose spirali delle conchiglie marine.
La poltrona “Rose chair” di Masanori Umeda composta da un susseguirsi di petali rosso porpora, lascia intendere la possibilità di una soave arrendevolezza.
Ad accogliere la preziosità di minuscoli monili è l’ovale cassettiera in legno di Shunij Kurimori capace di concentrare in sé tradizione manuale e innovativo design.
“Origin of Simplicity. 20 Visions of Japanese Design” – Milano – ADI Design Museum, Piazza Compasso d’Oro 1. Fino al 9 giugno. Orari: lunedì-domenica 10,30-20. Chiuso il venerdì.
Mauro Bianchini