Milano – In tempi in cui il termine “indipendenza” assume significati negativi in quanto mira all’esclusione di qualsivoglia presenza diversa da chi intende gestire in proprio risorse di universale appartenenza e l’ospitalità può sfociare, nei confronti di chi la mette in atto, in esiti penali; il caso Mimmo Lucano insegna. “Ospiti” attraverso i ritratti fotografici di Gianni Oliva, in mostra presso lo Spazio Aperto San Fedele, per la cura di Tiziana Bonomo, apre ad un respiro umano e a un profondo senso di fratellanza.
Lo scenario nel quale Oliva ha operato si trova in Val di Lanzo e più precisamente nel comune di Mezzenile, nell’alto Piemonte.
In quella piccola comunità (circa 900 abitanti) opera un centro di accoglienza per migranti provenienti da paesi africani.
L’obiettivo di Gianni Oliva li ha ritratti con naturale rispetto e l’affetto di chi, prima di scattare ogni foto, ha guardato negli occhi coloro che gli stavano di fronte senza pretenziosa distinzione di ruoli, come naturalmente ci si dovrebbe confrontare al cospetto di qualsiasi essere umano.
Oliva proponendo inquadrature frontali mette in condizioni il visitatore di rapportarsi a sua volta con quegli sguardi, quale atto di conoscenza e riconoscenza per essere giunti sino a noi con le loro storie, con la loro cultura, con la loro umanità
Gianni Oliva – “Ospiti” – Milano, Spazio Aperto San Fedele. Via Hoepli 3a/b. Fino al 9 marzo. Orario: martedì-sabato 16-19
Mauro Bianchini