Una mostra di pura pittura nella quale il soggetto principale è la rappresentazione del paesaggio e la visione dello stesso che ne viene presentata attraverso le opere esposte di numerosi artisti, a partire dall'inizio del secolo scorso sino ai giorni nostri.
La mostra "Paesaggi Contemporanei" si svolge lungo un percorso espositivo che porta all'attenzione del visitatore una selezione di opere che partendo dai lavori post divisionisti di Carlo Fornara, prosegue attraverso le opere degli anni '20 di Mario Tozzi del periodo parigino e quelle del periodo veneziano degli anni '40 di Filippo De Pisis, nelle quali si denotano i forti richiami con la pittura della scuola veneziana del ‘700 soprattutto di Guardi.
Successivamente la mostra prosegue con le sperimentazioni degli anni '70 di Mario Schifano, sino ad arrivare ad una selezione di opere di artisti contemporanei, nelle quali la tematica del paesaggio è declinata attraverso una varietà di linguaggi personali che trovano nel fare pittura la propria ragion d'essere.
Qui le opere di Massimiliano Alioto caratterizzate dai forti colori acidi che vanno a creare paesaggi transnaturali, si contrappongono alle opere di Agostino Arrivabene nelle quali è la ricerca del dettaglio ed il richiamo con la storia che ne costruiscono la forma.
I piccoli paesaggi disegnati dalla poetica della mente di Tino Stefanoni, si contrappongono alle opere caratterizzate da una forte spinta interiore di Franco Rasma nelle quali il fare pittura non è solo un modo espressivo per raccontare la propria visione del mondo, ma diventa quasi una necessità personale di esprimere i propri sentimenti. Nelle opere di Marcovinicio si denota invece una forte carica personale che affonda le proprie radici in quella pittura primitiva e pre-giottesca, ricerca di quel mondo medievale ormai passato.
Visioni personali di paesaggi contemporanei si trovano invece nelle opere di Giovanni Frangi e Bernardo Siciliano, nelle quali la forza del colore ed il modo di trattare la materia pittorica sono i protagonisti.
Nelle opere invece di Romina Bassu e Luca Pignatelli il paesaggio è costruito per sovrapposizione continua di soggetti, riuniti insieme nello spazio fisico della tela. Infine, il passaggio da una visione verticale ad una orizzontale delle opere di Matteo Negri della serie "l'Ego Mondrian", porta una percezione diversa delle stesse, immaginando skyline infiniti di città future.
Info.
MEB Arte Studio
La mostra sarà aperta sino al 25 aprile
via San Giovanni, 26 28021 Borgomanero (NO)
orario galleria:
sabato 10.00-12.00 / 15.00-19.00
domenica, altri giorni ed altri orari su appuntamento
orario galleria:
sabato 10.00-12.00 / 15.00-19.00
domenica, altri giorni ed altri orari su appuntamento