Un dono – Continua, apparentemente indisturbata, la liaison sentimentale che ha avvinto l'editore di Colophon Edizioni d'Arte, Egidio Fiorin con la città di Varese, anche a mostra Carte d'artista ormai archiviata. Anzi, a pochi giorni dalla chiusura, posticipata rispetto alla data prevista, Fiorin, accompagnato da Giuseppe Redaelli e Antonio Bandirali, ha voluto omaggiare la città per l'ospitalità ricevuta donando nelle mani del sindaco Attilio Fontana, destinazione Castello di Masnago, due tra i volumi d'artista di sua realizzazione ed esposti fino a pochi giorni fa nelle teche di Villa Mirabello.
Galli e Pardi – Si tratta de "Il numero del vincitore" del 1997, della collana Poiein, con testi poetici di Sebastiano Grasso e quattro tavole all'acquaforte di Federica Galli, tra cui la veduta dalla finestra di Buzzati, con i simboli di Milano e i topoi buzzatiani per eccellenza, la balena, la torre.
L'altro volume "Scrittore in Milano" è impreziosito non solo dai testi di Carlo Castellaneta, da una grafica di Gianfranco Pardi, ma ha un'altra particolarità. Le prime cinquanta copie del volume, tirato in 120 esemplari, hanno una custodia-scultura in ferro giallo "cantante" opera dello stesso Pardi.
Nuove donazioni – Il direttore dei Musei Civici Alberto Pedroli incassa e ringrazia: trovandosi in mano non solo ottimi e raffinati prodotti editoriali da esporre nelle teche del percorso permanente, ma incluso anche un pezzo di una delle maggiori voci della contemporaneità italiana nell'ambito del rinnovamento del linguaggio scultoreo.
Buona creanza – "Ho voluto ringraziare la città e l'amministrazione di Varese per l'accoglienza – ha spiegato Fiorin – dalle mie parti si dice 'un gesto di buona creanza'. E poi sono molto soddisfatto dell'esito della mostra, dell'affluenza di pubblico, del fatto che, oltre a miei amici e collezionisti di Lugano – la cui visita davo per scontata – so che è gente interessata dalla Francia e da altre località più lontane della Svizzera".
In mancanza di dati ufficiali – Dati ufficiali di affluenza a Villa Mirabello mancano, anche se il sismografo delle presenze sembra non abbia registrato forti scosse telluriche."Ma si sa – ragiona l'editore di Colophon – che queste sono mostre abbastanze delicate, molto per specialisti, addetti ai lavori. Ma devo dire che le volte che sono venuto qui ho sempre trovato molta gente".
Consulente per Varesevive – In ogni caso, il legame che già esisteva tra Fiorin e l'associazione Varesevive, promotrice della mostra, si è ulteriormente rinsaldato tanto chel il papà dei gioielli sotto teca può annunciare di essere già stato richiesto come consulente per le prossime iniziative culturali del sodalizio guidato da Giuseppe Redaelli che ammette: "La mostra Carte d'artista è stata preparata forse un po' di fretta, adesso abbiamo davanti più tempo per pensare con più calma al da farsi".
Ragioni di bandiera – Intanto la prima pietra è stata posata: "La scelta dei due volumi? Era difficile scegliere tra quelli esposti e quelli realizzati – conclude Fiorin – alla fine un filo rosso è stato trovato nel tratto lombardo delle due opere: Castellaneta si è occupato spesso di Milano, Pardi è scultore milanesissimo, Federica Galli è cremonese". Rimane fuori il siciliano Grasso, riacciuffato perché responsabile delle pagine culturali del milanese Corrierone e perchè dopotutto "il suo ultimo libro Colophon è stato presentato qui".