Nuova Gam in commissione cultura. Presentazione del progetto alla presenza dell'architetto responsabile, degli uffici politici, della direttrice. Riuniti, di fronte ai consiglieri che hanno formulato alcune settimane fa la richiesta di essere messi al corrente un po' più da vicino dallo stato dell'arte della "grande fabbrica".Soddisfazione e preoccupazione. Per i tempi, innanzitutto.
Annunciata più volte per la fine dell'anno in corso, l'apertura ufficiale del museo, stando così le cose, dovrebbe più ragionevolmente, slittare di qualche mese, nella primavera del 2008. La consegna di alcune parti esterne, condizione per l'inizio dei lotti di lavorazione interna, e l'avvio del lungo trasloco, non è stata rispettata.
Più che questo tuttavia ci sono altri piccoli episodi che continuano a mantenere viva la temperatura di certi microclimi intorno al cantiere. Uno di questi è senza dubbio la comprovata volontà da parte del presidente della commissione Alessandro Petrone di ribadire il punto di vista sulla politica culturale della stessa. Volontà, che a scanso di equivoci, questa volta, mette nero su bianco e distribuisce alla stampa.
Il consigliere di Forza Italia, abbandona i tono più forti usati qualche tempo fa, ma non la sostanza del suo pensiero: "Ci deve essere uno sforzo dei curatori affinché l'arte non sia solo veicolo di ironia, dissacrazione, incomunicabilità, cioè di crisi, bensì che si ritrovino valori come la bellezza, il piacere, la comunicazione, il senso, l'utile".
Preoccupa, Petrone, che tutto questo ben di Dio, possa essere non sufficientemente valorizzato da scelte curatoriali che devono invece essere motore di un progetto di "Rinascimento culturale e artistico di tutto il comprensorio" e l'auspicio è che scelte "oculate di produzione artistica" si sposino a "progetti di comunicazione e d marketing integrato che renda la Gam, prima ancora che le esposizione, un media-event, cioè essa stessa un evento".
No al modello Bilbao, insomma, "dedicata interamente alle idionsicrasie dell'arte contemporanea" e si invece ai linguaggi del fumetto, della moda, del cinema e del design, ma sopratutto, all'Ottocento e al figurativo.
Emma Zanella prende atto ma ancora non si espone pubblicamente sulle mozioni che provengono dalle stanze della politica. Preferisce concentrarsi sui lati tecnici del lavoro, sulla concertazione e sull'ottimo rapporto che si è venuto a creare con l'architetto Pandakovic. Il quale ricambia, e riconosce nella direttrice una figura tenace, combattiva, sicuramente aggiornata e preparata su tutte le questioni ancorché difficili che l'impresa comporta.
Ma sulla politica culturale si sofferma anche l'assessore alla Cultura Raimondo Fassa, impegnato come è noto nella stesura della bozza di convenzione da presentare al sindaco nel giro di qualche giorno e che sarà da asse portante della nuova Fondazione che reggerà la Gam.
"Non illudiamoci – avverte Fassa – che la Fondazione da sola basti. E' solo un'impalcatura. Serve un contenuto serio, compattezza di intenti, persone che credano nel progetto. Quando presenterò al sindaco lo schema di convenzione presenterò un dettagliato programma di politica culturale della Gam".
La programmazione espositiva, quella, del resto, è ancora oggetto misterioso. A domanda anzi, l'assessore Fassa ha chiarito che la mostra inaugurale sarà scelta all'interno di un ventaglio di ipotesi che lui stesso sottoporrà al sindaco Mucc: una decisione quindi, si suppone, di stretta derivazione assessorilele e politica più che dallo staff della Gam.
In ogni caso, allo stesso Fassa, a lui il compito di trovare una sintesi: "La linea del Piave è quanto sinora è stato fatto dalla Gam fin dalla sua fondazione. La linea tracciata dal fondatore Silvio Zanella. L'impostazione delle sue raccolte, la filosofia del Premio Gallarate. Più altri percorsi che verranno sicuramente potenziati dalle nuove possibilità come la didattica".