Erano presenti gli amici di sempre a sentire, a risentire le cronache, le critiche, le intemperanze, i commenti qualche volta maliziosi, mai maligni del Ginetto Piatti, in Galleria Ghiggini. In una parola le sue Schegge, fortunata serie di ricordi di vuna vita in matrimonio casto con l'arte e gli artisti, giunta al suo quarto capitolo.
In Galleria, la sera del 5 dicembre, in una serata organizzata dall'amico Emilio, c'erano il pittore Giovanni La Rosa, lo scultore Antonio Quattrini, Antonio Pedretti, Silvio Monti, c'era Piero Cicoli, c'era Viclinda, vedova di Gottardo Ortelli, c'era il Ciglia, grande amico dell'arte e un ristretto pubblico di affezionati che non hanno voluto mancare all'appuntamento e per ricordare che, come d'abitudine per i libri scritti dal Nostro, anche i proventi di Schegge 4 vanno tutti a favore dell'Associazione Varese con Te.
Non è stato un monologo, come si addice solitamente al vulcanico Ginetto. Ad incalzarlo sul libro e su altre questioni legate all'arte del circondario e non, c'era il giornalista e critico d'arte Ettore Ceriani, attualmente i due più enciclpedici conoscitori dell'arte del varesotto dell'ultimo secolo. Una bella coppia.