Storie locali/universali – Arno Otto Schmidt scrisse: "La 'grande' storia non è niente: fredda, impersonale, implausibile, sommaria (falsa per giunta): io voglio solo le "antichità private": lì c'è vita e segreto". E in terra varesina, per volere della signora Giuseppina Moro Bertoni, è nato nel 2000 il Premio biennale di Ricerca Storica 'Giampiero Bertoni', autore infaticabile e amante della cultura locale. Il concorso, sostenuto dall'Amministrazione comunale di Induno Olona, si prefigge di incentivare gli studi sulla storia del nostro territorio e, così come la precedente, anche l'edizione 2008 è stata dedicata alle tesi di laurea e dottorato in materie umanistiche – sempre inerenti al Varesotto – per premiare e dare slancio anche alle voci più giovani tra i ricercatori. Si è svolta sabato 9 maggio, presso l'hotel Villa Porro Pirelli e alla presenza del sindaco di Induno: Maria Angela Bianchi, l'assegnazione del Premio di Ricerca Storica. La giuria, composta dal direttivo della Società Storica Varesina, ha segnalato le ricerche di Silvia Ballardini, Francesco Lofaro e Paola Tognella (primo premio).
Ricorrenze – Nel pomeriggio sono intervenuti anche gli
autori dell'ultimo numero della Rivista della Società Storica Varesina, che racchiude gli Atti del Convegno dedicato a Garibaldi, tenutosi nel novembre del 2007. Angelo Monti, portavoce del "Comitato 26 maggio 1859", che celebrerà il 150° anniversario della battaglia di Biumo, ha ricordato che martedì 26 maggio (a partire dalle ore 8.30, presso la Sala Rivoli) Varese ricorderà Ernesto Cairoli, a cui è intestato lo storico Liceo Classico cittadino. Alla conferenza interverranno Giuseppe Armocida, Oreste Premoli, Gianfranco Garancini, Anna Maria Ferrari, Renzo Talamona e la Preside del Liceo, Daniela Tam Baj.
Ma torniamo ai giovani premiati – "I quadroni seicenteschi della Basilica di San Vittore a Varese" è il titolo della tesi triennale di Silvia Ballardini, un'indagine che ha combinato ricerca storica ed iconografica. Alcuni tra i sei quadroni che si fronteggiano lungo le pareti della navata principale della Basilica, sono da attribuire a grandi maestri della pittura lombarda come Federico Bianchi, C. Innocenzo Carloni, Giuseppe Nuvolone. L'interessante ricerca di Francesco Lofaro è incentrata sull'industria litica palafitticola di Bodio Centrale e su una sezione del materiale preistorico conservato presso il Museo Archeologico di Como. "Fulcro attorno al quale si sviluppa la mia indagine – ci ha spiegato Lofaro – è il nucleo di punte di freccia in selce, confluite nella collezione del noto paletnologo Innocenzo Regazzoni. Sebbene privo di contesto archeologico, questo materiale si rivela di particolare interesse storico; la collocazione cronologica che ho proposto è compresa tra Neolitico, Età del Rame e del Bronzo". Ricordiamo che il sito di Bodio Centrale, già indagato nel 1930 dal Bertolone, è stato oggetto di interventi di tutela da parte della Soprintendenza archeologica nel 1999, nel 2005-06. L'area, collocata al centro di una grande zona abitata in epoca preistorica che interessa tutta la fascia a lago del comune di Bodio, ha restituito una notevole quantità di materiali archeologici che testimoniano una lunghissima continuità abitativa del sito palafitticolo: dal Neolitico al Bronzo Medio, con rari materiali anche del Bronzo Recente e Finale.
Dalla storia alla valorizzazione – "Storie di alcune famiglie di Velate tra XI e XIV secolo" è invece il titolo dell'ampio studio di Paola Tognella, condotto sotto la guida del Professor Roberto Perelli Cippo, docente di Esegesi delle fonti storiche medievali presso l'Università degli Studi di Milano. Appassionata di studi medievistici e di toponomastica, Paola Tognella ha portato avanti un vasto ed approfondito scavo documentario focalizzato sul territorio Velatese. "Pur provenendo da altri percorsi accademici, la mia passione è stata sempre la storia, fin da quando, appena bambina, rovistavo nei cassettoni di famiglia alla ricerca di antichi cimeli". La ricerca della Tognella ben si inserisce nel solco tracciato dal progetto "Italia Langobardorum" e nel processo di candidatura di Castelseprio tra i siti UNESCO.
Nel segno della collaborazione – Per questo segnaliamo
la data della presentazione del libro di Andrea Ganugi "Monte San Francesco sopra Velate: la cancellazione repentina di una storia millenaria", che si terrà presso il Salone Parrocchiale di piazza Santo Stefano a Velate, venerdì 22 maggio alle ore 21.00. Alla serata parteciperanno l'autore Andrea Ganugi, l'editore Pietro Macchione, il presidente di Filmstudio '90 Giulio Rossini, e Paola Tognella la quale, oltre che ricercatrice storica, è anche giornalista della Prealpina. Il libro si inserisce nell'ambito del progetto di valorizzazione territoriale "Contado del Seprio" e getta luce sulla millenaria storia del Monte San Francesco che, trovandosi sul limes dell'Impero Romano, fu anche luogo di culto per i Longobardi che usavano celebrare i propri defunti, installando delle pertiche con la riproduzione di una colomba sulla punta.