La Videoteca Giaccari di Varese è presente con un'intera sala alla mostra "Addio anni 70", in corso fino al 2 settembre a Palazzo Reale a Milano, a testimoniare dell'intensa attività svolta nella capitale lombarda in quegli anni cruciali da Luciano Giaccari e G. C. Maud con lo Studio 9702, evolutosi poi in Videoteca Giaccari con il progetto MUel (Museo Elettronico).
Nella mostra è presentata la video-rassegna curata da Giaccari sul video degli anni '70 a Milano con un ampio e complesso panorama di video-opere (di R.Serra, H. Schober, A. Dias, G.Chiari, M. Merz, L. Fabro, G.C. Maud, H. Nagasawa, A. Trotta, A. Dias, F. Vaccari, etc.) e di video-documentazioni in tempo reale di performance, musica, danza e teatro (di lavori di A. Kaprow, Gina Pane, M. Germanà, W. Vostell, Y. Le Breton, Odin Teatret, Divadlo Na Provazku, Bread and Puppets, M. Jancso, Gran Magic Circus, T.Kantor, J.Grotowsky, Trisha Brown, Carolyn Carlson, etc).
I video, tutti della Videoteca Giaccari, sono programmati contemporaneamente in un'unica grande sala per le sezioni di teatro, musica e danza su due impianti di video-proiezione e per le sezioni videotape e performance su quattro postazioni di monitor.
Nel catalogo della mostra è presentata la "Classificazione dei modi d' uso del Video in Arte" elaborata nel 1972/73 da Luciano Giaccari e risultata poi la prima ricerca tassonomica sulla Video-Arte, adottata anche negli Usa dove fu pubblicata nel 1975.
La partecipazione alla mostra di Palazzo Reale conclude un biennio di intense attività della Videoteca Giaccari: dapprima, in campo espositivo, con una sala nella grande mostra storica sull'arte italiana "Il Grande Gioco" alla Rotonda della Besana di Milano. Quindi, in campo universitario, con una tesi di tre allieve del Politecnico di Milano sull'allocazione del MUel (progetto Giaccari di museo elettronico) in una villa storica di Varese, a completare il quadro di una quindicina di tesi sulla Videoteca. In ambito didattico con gli interventi presso il Liceo Artistico di Varese e l'Isis di Gazzada, finalizzati alla realizzazione di video-documentazioni di eventi artistici e museali e alla realizzazione di trasmissioni televisive d'istituto. Infine è seguita, in campo congressuale la relazione d'apertura di Giaccari al convegno "Rewind Italia" sulla storia del Video italiano, tenutasi a maggio al Macro di Roma, in collaborazione con l'Università inglese di Dundee.
La partecipazione alla mostra milanese a Palazzo Reale costituisce anche una sorta di "anteprima" delle celebrazioni biennali (2012/2013) del 40ennale della Videoteca Giaccari che si svolgeranno in varie città italiane e che sono state presentate nell'ultima edizione della rassegna internazionale annuale "InVideo" a
di Palazzo Reale
Milano.
Il "Video", a cinquant'anni dalle sue origini, si è ormai consolidato come decisivo "strumento d'arte" facendo seguito ai media tradizionali di pittura, scultura, disegno nonché ai mezzi tecnologici che l'hanno preceduto quali fotografie e film.
Con riferimento alla classificazione Giaccari (1973) per "video arte" si intende, sia le video-opere (video d'artista, video-performance, video-installazioni) nell'ambito del video diretto, sia le video-documentazioni in tempo reale di eventi artistici performativi, il video-reportage, etc…. nell'ambito del video indiretto o mediato.
Sulla base di questo presupposto teorico si è sviluppata la Videoteca Giaccari che, unica a praticare contemporaneamente, fin dagli inizi, sia il video diretto che quello mediato, ha storicamente costituito la via italiana al video rispetto alla tendenza internazionale dominante che praticava quasi esclusivamente la produzione di video-opere.
Questo decisivo ed esclusivo ruolo ha comportato che la Videoteca Giaccari, con una nutrita serie di interventi in ambito storico, sia di fatto divenuta in primo luogo un "Videomuseo delle Avanguardie del Secondo Novecento" e in secondo luogo abbia creato fin dagli anni '80 i presupposti per una evoluzione delle strutture e degli ambiti museali preesistenti sulla base
Videoteca Giaccari di Varese
dell'impiego di tecnologie innovative.
L'esperienza di Luciano Giaccari nel mondo della Video-Arte che ha dato luogo alla Videoteca Giaccari e quindi al progetto "MUel-Museo Elettronico" si è sviluppata parallelamente ai livelli operativo e teoretico.
Infatti le prime sperimentazioni di Giaccari con l'impiego dello strumento video in Arte, basate su precedenti teorizzazioni, hanno dato poi luogo a ulteriori riflessioni ed elaborazioni teoretiche (poste alla base dell'operare successivo della Videoteca), in un continuo feed-back tra le due attività parallele.
Giaccari, a partire dal 1971, iniziò tra i primi in Europa la produzione di video d'artista e di video-documentazioni in tempo reale di attività artistiche a carattere performativo, che si sviluppavano in quegli anni nei vari campi della ricerca artistica.
Altrettanto precocemente Giaccari aveva già elaborato nel 1968 il progetto "Televisione come Memoria", che è considerato unanimemente l'atto della nascita della video documentazione in tempo reale degli eventi artistici performativi.
La videoteca Giaccari inoltre si caratterizza per essere stata, non solo la prima struttura del genere sorta in Europa, ma anche l'unica continuativamente attiva fino ad oggi, tuttora con importanti progetti in via di attuazione.
Il MUel (network museale), presentato quale unico esemplare del genere alla Biennale di Venezia del 1993 è costituito da una rete museale, "pilotata" da una unità centrale (che è articolata in attività videotecarie, espositive, di spettacolo, di ricerca e sperimentali) alla quale sono connesse, via web e con capacità di interazione, diverse sedi secondarie minori, definite "Porziuncole", da collocarsi in vari musei a livello internazionale.
ARTEVARESE HA VISITATO LA RASSEGNA MILANESE "ADDIO ANNI '70". NELLE PROSSIME SETTIMANE PUBBLICHEREMO LA VIDEO-INTERVISTA A LUCIANO GIACCARI NELLA QUALE VENGONO ILLUSTRATE LE OPERE PRESENTI IN MOSTRA