"La mostra – scrive Carla Tocchetti, curatrice dello spazio espositivo – presenta le nuove tendenze artistiche del paese: dalle gigantografie su tela in bianco e nero dove porzioni di figure umane dipinte con provocatorio realismo danno vita ed emozione ad ambientazioni neoclassiche stravolgendone la perfezione, fino a costruzione avvenieristiche sospese tra astrazione e raltà, passando per grafiche e arte digitale".
Si rinsaldano così i fitti scambi culturali tra il nostro territorio e Ungheria, un rapporto di vecchia data se pensiamo al Paesaggio ungherese che Masolino dipinse a Castiglione Olona a inizio Quattrocento.
Anche questa mostra è ambientata nella splendida cornice costituita dagli ambienti medioevali del "Camponovo", un percorso davvero suggestivo che consente al visitatore di "camminare nella storia" comprendendone le trasformazioni avvenute nel corso dei secoli. Entrando nel primo ambiente si ammirano le opere di Augusto Caravati, dal periodo giovanile (caratterizzate dall'uso del gesso), fino alle opere marmoree della maturità. In origine questo spazio era destinato all'accoglienza dei pellegrini da parte delle monache, con il camino in tipico stile lombardo e il forno dove si preparavano le pagnottelle.
Si cammina su antiche strade, si scorgono porte murate, si entra nella "stanza nera" dove si conservava il carbone e si scoprono collegamenti "segreti" alla cripta del Santuario. Un'impressionante evoluzione strutturale che non smette mai di stupire.