Coniugare presente e passato, raccogliere oggetti e tesservi intorno una narrazione evocativa e scientifica. Narrazione che diviene dialogo fra culture. Perché il museo è anche luogo di conoscenza reciproca. Questa la mission, l'idea della città di Vimercate che poco più di un anno fa ha inaugurato il museo di storia locale.
La sede, Villa Sottocasa. Il museo è ospitato nella villa Sottocasa che sorge nel centro storico della città. La villa fu costruita negli ultimi decenni del XVIII secolo e nel corso dei secoli conservò la sua funzione di dimora di campagna di famiglie dell'aristocrazia milanese. Nel 1860 i fratelli Ponti di Gallarate acquistarono la villa che divenne la residenza del cav. ing. Luigi Ponti e di sua moglie, la contessa Elisabetta Sottocasa. Alla loro morte la villa passò in eredità ai conti Sottocasa.
Dalla seconda metà del Novecento il Comune di Vimercate ha acquisito progressivamente il parco intorno alla villa e la villa stessa, dando via nel 2001 al progetto di recupero dell'intero sistema.
Le collezioni. Il Museo raccoglie numerose collezioni, eterogenee, che documentano le caratteristiche culturali e naturalistiche del territorio vimercatese. Si trovano infatti sia oggetti materiali, come reperti archeologici, opere d'arte, beni storici e archivistici, fotografie, mappe, modelli; ma anche oggetti "immateriali", come immagini digitali, programmi multimediali, video, registrazioni
audio.
Il percorso, tra archeologia… Ben quindici sale, che ripercorrono la storia di Vimercate, una storia che affonda le radici all'epoca romana per arrivare fino ai giorni nostri. Sono una novantina i reperti della collezione archeologica, rinvenuti nella stessa città, fra i quali spiccano la celebre ara delle matrone, i corredi della necropoli di Piazza Marconi (prima sala). Nella seconda sala, invece, il visitatore del museo si trasforma in un viaggiatore medievale, che si muove tra Vimercate e Trezzo, aiutato da pannelli e plastici ricostruttivi.
E arte. Ricca anche la collezioni di quadri, che copre un lungo arco cronologico, fino all'arte moderna e contemporanea. Fra questi possiamo citare il ritratto di Elisabetta Sottocasa, opera di Mosè Bianchi, risalente al 1874, in cui la nobildonna è colta nella sua bellezza matronale, sulla soglia del giardino, circondata da una quinta vegetale ricchissima. Il quadro, vincitore alla Pinacoteca di Brera nel 1874 del premio Principe Umberto, fu poi esposto all'Esposizione Universale di Parigi del 1878.
Un museo da visitare, per conoscere meglio le vicende di Vimercate, ma anche perché metodologicamente corretto, un ottimo esempio di come costruire un museo territoriale, che racconti al cittadino di oggi le storie del cittadino di ieri. Perché il progetto di Vimercate possa essere accolto anche da altre realtà cittadine.