Talvolta è stata reinterpretata a suon di musica pop, raggae, jazz. È la più enigmatica – perché allegorica, allusiva ed elusiva – opera di Wolfgang Amadeus Mozart. Ma al Teatro Sociale di Como "Il flauto magico" è stato riletto in chiave didattica e giocosa.
Tamino è il nome di un bambino forte come un cavaliere e nobile come un principe, buono e fantasioso, ma anche un po’ chiuso ed introverso. A Tamino non va proprio di studiare e la materia che odia di più è la musica, perché il suo flauto non suona affatto "dolce" come quello della maestra, nonostante il nome.
Stefano Simone Pintor, diplomato alla Scuola Paolo Grassi di Milano, ha firmato la regia dello spettacolo, ambientando la vicenda de "Il flauto magico" di Mozart ai nostri giorni.
Capita così che, sempre chiuso in casa a giocare ai videogames, Tamino si perde tutte le ore del pomeriggio, che servono invece al gioco all’aperto e allo studio. E tutte le notti, dopo aver giocato a quel tremendo e violento videogame, fa sempre spaventosi incubi.
Dopo aver spento le luci, nuovi mostri popolavano le sue fantasie notturne; i più reali e curiosi sono due strani personaggi piumati, come Papageno e Papagena.
Durante una notte, tutti i personaggi fantastici prendono vita e così Tamino si trova faccia a faccia con sacerdoti, schiavi, dame e regine astrifiammanti, armigeri, strambi animali della foresta e così via. La notte spaventosa si trasforma in un’enorme avventura. Il compito è semplice: bisogna salvare la principessa Pamina dalle grinfie del perfido Sarastro.
Numerose sono le prove che deve superare il piccolo eroe in questo difficile percorso. Passa attraverso paesaggi rocciosi e foreste incantate, supera prove del silenzio, attraversa montagne di fuoco e montagne d’acqua con grande coraggio e grazie al potere della musica e del suo magico flauto. Qui tutto si mescola: l’umile, il popolaresco, il comico, il semplice e il naturale.
Fiaba per bambini, racconto massonico, storia illuminista e razionale, ma anche storia di morte e rinascita, di magia e realtà, "Il flauto magico" è un prisma che racchiude significati infiniti e suggerisce letture differenti. I più piccoli, grazie a questo incontro ravvicinato con l’Opera, scoprono un percorso di crescita musicale ed umana. Per imparare e ricordare, per scoprire e comunicare, per riconoscere e trasmettere, per diventare adulti e restar bambini.
Inserito nel progetto per la produzione di Opere Liriche introdotte da percorsi didattici, lo spettacolo di Como permette a genitori, insegnanti e bambini di condividere insieme l’esperienza dell’opera.
Lo spettacolo sarà replicato a Varese al teatro Apollonio il 1 giugno.
Un affascinante riadattamento musicale, il potere salvifico dell’immaginazione e l’esaltazione del fiabesco-meraviglioso settecentesco nel grande capolavoro di Wolfgang Amadeus Mozart. Ecco come Tamino superò, lieto, l’oscura notte e tutte le sue paure.