Milano – Per chi appartiene, come scrisse Montale in Falsetto “…alla razza di chi rimane a terra”, la possibilità di fermare il vissuto dei propri sentimenti si limita alla memoria.
Mentre chi dal fato ha ricevuto il dono della creatività ha ben altre leve per tramutare in arte la propria ricchezza emotiva.
Il mondo di passioni, desideri, emozioni, entusiasmi, timori, slanci e tanto altro che ha animato la vita di Lucia Pescador appare straordinariamente raffigurato, su una grande parete in “Quando si allarga l’aria. Erbari e altre storie” a cura di Francesca Alfano Miglietti, in corso al Circolo Marras a Milano.
E quando l’aria si allarga nel cuore di una artista anche un accadimento atmosferico assume la silente liricità di “Oggi nevica”.
Come una fata sbarazzina, Lucia Pescador anima un mondo dove tutto è armoniosamente possibile ponendo un albero dalla corteccia rossa accanto ad una enorme foglia blu a contenere scorci di paesaggi con vette spoglie o innevate dai mistici rimandi leggendari.
I grandi vasi paiono accogliere nelle loro matriarcali forme alimenti preziosi destinati forse, solo agli Dei.
In quel grande caleidoscopio di figure ogni opera brilla di luce propria e al contempo trasmette linfa a quella accanto in un continuo di rimandi apparentemente folle tanto da stillare l’ipotesi di moto perpetuo.
A tal punto non è escluso che subito dopo si sia spento l’eco dell’ultimo giro di chiave nella toppa, quella grande parete si animi negando tale magia a “…noi della razza di chi rimane a terra”.
Lucia Pescador – “Quando si allarga l’aria. Erbari e altre storie” – Circolo Marras, Via Cola di Rienzo 8 a Milano. Fino a fine settembre. Orario: lunedì – sabato 10-19
Mauro Bianchini