Il centenario – Dopo la Santa Messa vespertina che verrà celebrata dal parroco Don Flavio Speroni a cento anni dalla consacrazione della chiesa di Sant'Alessandro, avvenuta il 26 agosto 1907, lo storico dell'arte varesino, Silvano Colombo, presenterà il volume, "La chiesa di San Alessandro e la sua gente", commissionato e finanziato dal parroco di Castronno e dalla comunità della frazione.
Studi inediti – È una ricerca inedita sulla storia del piccolo luogo di culto, che mette in evidenza quanto la volontà, il senso di comunità e solidarietà degli Alessandrini abbia inciso fortemente sulla realizzazione dell'edificio fin dal 1675, anno in cui fu costruito l'originale oratorio e dipinto il Santo nella pala che ancor oggi sovrasta l'altare dell'abside.
I "craponi" di S. Alessandro – I pochi documenti d'archivio, le testimonianze degli anziani della località di Sant'Alessandro e le foto degli anni passati sono valsi a ricostruire il quadro di un gruppo di uomini uniti attorno alla loro chiesa, a torto definiti 'craponi' nel 1912, spiega Colombo, dall'allora parroco Don Carlo Giudici che, in occasione della festa della parrocchia dei SS. Nazaro e Celso, lamentava nelle proprie Memorie che "l'offerta della cera fu scarsa mancando i craponi di San Alessandro". "Eppure senza questi craponi – scrive lo storico dell'arte – la costruzione della chiesa nel 1907, quella del campanile nel 1920, e la costituzione della Società cooperativa presso il Circolo Famigliare della frazione, allo scopo di procurare il miglioramento morale e materiale dei suoi soci, non avrebbero mai avuto modo di esistere".
La rivelazione dei restauri – Don Francesco Corti, ex parroco di Castronno, festeggerà il suo 30° anniversario di sacerdozio, celebrando la Santa Messa nella chiesa di San Alessandro alle ore 20.30. A seguire la presentazione del recente restauro della Pala di Sant' Alessandro collocato sopra l'altare della chiesetta, attraverso immagini proiettate in chiesa, e l'introduzione alla mostra fotografica "San Alessandro e i suoi tesori", allestita negli spazi della Scuola elementare della frazione.
L'autore e il committente – Il recente restauro conservativo, condotto dalla restauratrice Valeria Villa, coadiuvata dalla dott. ssa Isabella Marelli – ispettore della Soprintendenza – ha riportato la tela con il Santo, la Madonna e il Bambino, e la sua cornice lignea all'antico splendore cromatico. Il lavoro di pulitura e consolidamento del film pittorico, l'asportazione e sostituzione delle vecchie pezze di sutura cucite sul tergo sono stati sostenuti dall'interesse e dalle finanze della parrocchia. Non solo, l'intervento di restauro ha messo in evidenza anche due iscrizioni fondamentali per la datazione e la storia sia della pala che della chiesa di San Alessandro: una riporta la firma del pittore, Felice Sesto, l'altra quella del committente, Giovan Battista Bossi di Azzate.
Sant'Alessandro e i suoi tesori – Il percorso della mostra fotografica, frutto della collaborazione di più persone, rivela, in parallelo al volume del Colombo, quelli che sono i tesori della frazione di S. Alessandro: la chiesa, le antiche corti, i lavatoi, ma anche, e soprattutto, le persone che, unite in processione durante le feste patronali, mostrano quel senso di comunità che caratterizzava gli abitanti degli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, ma che, purtroppo, è scemato negli ultimi trenta, periodo in cui nessuno più ha immortalato la processione religiosa. Chissà che almeno in occasione del centenario della Chiesa non si riesca a scattare qualche foto ricordo di quei "craponi" di San Alessandro radunati dietro la statua del santo dopo trent'anni di silenzio…fotografico