Busto A. – “Mi piace l’idea che, chi osserva le mie opere, possa trovare il piacere dell’infanzia, un momento di spensieratezza in cui sognare a occhi aperti“.
Così esordisce Elisabetta Cusato, alias Eliscus, raccontando il proprio lavoro. Parole espresse con grande gioia, la stessa che trasmettono i vivaci colori e forme giocose che compongono le sue opere.
Architetto di professione ha da sempre nutrito un’immensa passione per l’arte. “Un trasporto – racconta – nato grazie alle persone che fin da piccola hanno arricchito la mia vita di scoperte ed emozioni: mia madre, che vedevo sempre circondata dai tessuti, intenta a cucire; mio padre, costruttore, che quotidianamente mi aggiornava sul lavoro nei cantieri per arrivare infine al mio consorte, che mi ha sempre stimolata ad approfondire la mia ricerca” (Elisabetta è la moglie dell’artista Gaetano D’Auria n.d.r.).
Nei primi anni duemila Eliscus, con le stoffe ereditate dalla madre, inizia a creare composizioni tessili astratte, spesso con sovrapposizioni e accostamenti seguendo la tecnica del collage.
Successivamente, attraverso varie fasi di ricerca, matura la necessità di arricchire i lavori con altri materiali per permettere alle opere di liberarsi verso l’esterno del telaio. Crea nuovi giochi cromatici arricchiti da tessuti trasparenti, “attraverso cui vedere mondi altri – spiega l’artista -. Queste trasparenze rappresentano, infatti, un viaggio verso una nuova libertà creativa“.
E la fantasia spazia senza confini, così come le continue sperimentazioni che danno vita a nuovi linguaggi e volumi. Tra fili e stoffe, forme e colori si rincorrono e si attorcigliano attorno a tutto ciò che incontrano: rami, carta, cartone e plastica creando insoliti legami come in un divertente e sorprendente gioco. Qui le sue due passioni si incontrano e si fondono, l’una nell’altra. La professione di architetto e l’artigianalità tessile unite da un filo “invisibile“, fatto di regole compositive e punti di vista.
Un dono, quello della creatività, che a Elisabetta piace condividere attraverso i laboratori che organizza spesso in concomitanza con le sue mostre personali o nelle scuole. “Questi momenti – dice – mi arricchiscono. Amo essere in contatto con adulti e bambini e trasmettere loro, attraverso esperienze divertenti, il piacere di sperimentare e creare con le stoffe, offrendo anche l’opportunità, maneggiandole, di far scoprire la loro storia“.
L’arte tessile è un sapere antico che parla del presente.
E.F.