Entusiasmo e soddisfazione per il Comune di Somma Lombardo che ha ricevuto in questi giorni un graditissimo omaggio. Si tratta di una donazione fatta dall'artista Silvana Ferrario. Una serie di ventun opere a china che descrivono gli antichi portoni di Somma esposti nella mostra "Dedicata a Somma" che ha avuto luogo nel corrente mese nella Sala Civica Oriana Fallaci. Un regalo che ha piacevolmente sorpreso anche il direttore artistico delle manifestazioni sommesi Lorenzo Schievenin Boff: "Penso che donare delle opere, come in questo caso, oltre al valore artistico, c'è anche quello affettivo-romantico da parte dell'artista per la sua città natale. La stessa cosa vale per la donazione dei 28 disegni donati dal compianto pittore sommese Arnaldo Caimi. Un patrimonio per Somma Lombardo che testimonierà nel tempo una parte storica della città che purtroppo è destinata lentamente a scomparire". Somma Lombardo si dimostra così sempre più interessata all'arte e ai suoi autori contemporanei.
Silvana Ferrario dedica alla sua città un delicato ciclo di grafiche a china in cui ritrae i portoni delle antiche abitazioni di Somma. Un nostalgico salto indietro nel tempo reso con abilità dall'artista che in una breve intervista ci racconta come nasce la sua passione per l'arte e l'idea di queste opere grafiche.
Silvana come nasce la sua passione per l'arte?
"Mi sono laureata il lettere, ho abitato per dodici anni a Milano e per un anno circa a Parigi. In seguito ho insegnato in una Scuola Sperimentale Superiore in Brianza. Fin dai tempi dell'università si è manifestata la mia passione per il disegno e la pittura, che ho assecondato frequentando vari corsi e atelier di pittori, in Brianza soprattutto. Raggiunta la pensione, sono tornata a Somma ed ho acquistato una casa a Coarezza, frazione di Somma, in mezzo ai boschi. La mia attività artistica si è sempre cimentata col figurativo, per questo ho sempre dato importanza all'esercizio del disegno".
Quando ha iniziato a dipingere?
"Ho incominciato a dipingere nel 1968, durante l'università. Ho sperimentato la grafica, con le acqueforti, ma ho lavorato prevalentemente con l'olio. I miei soggetti preferiti sono stati: nature morte, fiori, cavalli; qualche ritratto e alcuni paesaggi. Da quando sono in pensione, mi dedico a tempo pieno alla pittura e ho cominciato a produrre quadri di grandi dimensioni, aventi come soggetto macrofiori, dipinti con la tecnica iperrealista, ma dando soprattutto importanza alla luce. Nel corso degli anni, ho partecipato a mostre collettive e personali, in Brianza, dove insegnavo. Ritornata a Somma, ho esposto alla sala Fallaci e alla Farmagallery di Malpensa Uno. Miei quadri sono presenti nella galleria Estense di Cernobbio (Co)".
Come mai ha deciso di ritrarre i portoni di Somma?
"Mi sono ricongiunta alle mie radici e mi sono dovuta confrontare con il mio passato. Ho cercato nella mia città gli angoli e le strade che mi erano famigliari, un tempo. Ho trovato la città cambiata, ma qualcosa è sopravvissuto: nel centro storico sono ancora presenti i cortili, che costituiscono il tessuto connettivo urbano e i portoni, che ne sono gli ingressi tradizionali, dalla strada.
I portoni di Somma hanno caratteristiche ben precise: piedritti in sarizzo, arco a tutto sesto con inquadratura. Li ho trovati belli e armoniosi e li ho disegnati a china, con la tecnica tradizionale del tratteggio a pennino. Questo lavoro, fatto lentamente, senza fretta, mi ha occupato gli ultimi due anni. La mostra che ne è nata ha voluto essere un omaggio alla mia città".
Perché ha deciso poi di donare queste opere?
"Mi piaceva l'idea di lasciare al Comune un segno tangibile del mio affetto e della mia riconoscenza per la città dove sono nata e da cui ho ricevuto i primi alimenti di vita e di cultura. Ho voluto anche testimoniare la bellezza di Somma, che è una bellezza poco appariscente, un po' scontrosa, ma presente nelle strade e nelle case del centro storico e invitare i miei concittadini a salvare con amore ciò che resta, a non distruggere ulteriormente un patrimonio culturale".